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#DSetup / Parte 7ª / Ottimizziamo l’“Echo Set” ricollocando Echo Dot, BroadLink RM4 Pro e Harmony Elite

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“Echo Set” si ridimensiona riducendosi all’Echo show 5 e alla bella StreamCam di Logitech mentre l’Echo Dot di 3ª generazione viene collocato sotto la scrivania e rivolto verso il divano, accanto trova posto il BroadLink RM4 Pro e uno dei due estensori di raggi infrarossi dell’Hub Wi-Fi dell’Harmony Elite.

“Echo Set” si fa più piccolo e comprende ora l’Echo show 5 e la bella StreamCam di Logitech mentre l’Echo Dot di 3ª generazione viene collocato sotto la scrivania e rivolto verso il divano, accanto trova posto il BroadLink RM4 Pro e uno dei due estensori di raggi infrarossi dell’Hub Wi-Fi dell’Harmony Elite.
Alla base di questa scelta ci sono motivazioni ben precise, prima di esaminarle, se volete, fate un paragone con le fotografie pubblicate nella quarta puntata di #DSetup; noterete così le differenze e una decisa razionalizzazione dell’area.

Perché collocare due Echo in così poco spazio?

Se per Echo intendiamo uno smart speaker in grado di interagire con Alexa – Assistente vocale Amazon – allora non dobbiamo dimenticare che nel raggio di nemmeno 3 metri c’è anche la splendida soundbar Beam di Sonos che integra Alexa.

Ecco che i due Echo in realtà sono tre punti di ascolto e risposta per Amazon Alexa.

Quindi, a maggior ragione, perché mettere due Echo in così poco spazio?

La risposta è semplice: per avere un riscontro visivo.

Quando si chiede qualcosa ad Alexa noi capiremo che ci sta ascoltando in base a una barra colorata in blu sull’Echo Show che si visualizzerà alla base dello schermo mentre per l’Echo Dot di 3ª generazione avremo un anello sempre blu che circoscriverà tutto lo smart speaker (vedere foto successiva).

È proprio così utile il riscontro visivo?

Per la maggior parte degli utenti certamente no!
Gli smart speaker sono stati proprio pensati per essere usati disinvoltamente tramite la voce. Quindi tutti coloro che, Disabili e non, hanno una parlata fluida e certa ben poche volte non si troveranno in sintonia con Alexa.
Le cose cambiano nel caso in cui il Disabile abbia delle incertezze nel pronunciare quanto vorrebbe trasmettere ad Alexa. È quindi possibile che Alexa smetta di darci retta perché potrebbe pensare, giusto per rendere l’idea, «… mah, forse non voleva parlare con me!» e quindi la riga o anello blu si spengono. Noi magari terminiamo la nostra frase che però non sarà di fatto ascoltata.

A differenza degli Echo la soundbar Beam di Sonos non ha un riscontro visivo sebbene ce lo dia in modalità sonora; infatti se sta riproducendo una fonte audio, per ascoltarci meglio, abbasserà di molto il volume della fonte audio in riproduzione.

Siccome però gli smart speaker intervengono in virtù del concetto di prossimitàin altre parole il più vicino risponde – sarà più probabile che, se seduti nel divano, attiveremo o l’Echo Show 5 o l’Echo Dot.

Per motivi pratici avremo quindi la seguente disposizione:

  • Echo Show 5
    È posizionato sulla scrivania e rivolto verso il lato operatore, essendo un modello con video funge anche da schermo interno perché abbinato, tramite Skill Ring, a un videocitofono della stessa Ring.
    Durante il giorno sarà anche possibile sentire e vedere delle news o un canale musicale per staccare un attimo dal lavoro.
  • Echo Dot di 3ª generazione
    È l’Echo Dot serale, quello che useremo se seduti nel divano in modalità relax.

Chi è acceso e quando?

Essendo i due smart speaker Amazon posizionati a meno di 50 centimetri l’uno dall’altro il concetto di prossimità avrà le stesse probabilità di riuscire a capire quale Echo dovrà risponderci al pari di un giocatore che deve indovinare i numeri della roulette, pochissimi.

Per questo motivo i due Echo sono accesi alternativamente. Il loro funzionamento è assoggettato a due Routine dell’App Alexa ma anche a due Scene dell’App Casa di Apple. Entrano quindi in gioco gli assistenti vocali Siri e Alexa per gestire due outlet, prese, di una delle cinque multiprese VOCOlinc VP2 che, ricordo, possono essere gestite da Alexa, Assistente Google e Siri essendo “poliglotte”.

I nomi di Routine e Scene sono ovviamente identici per i due sistemi e sono: «Modalità lavoro» e «Modalità relax».

La prima accende Echo Show 5 e spegne Echo Dot mentre la seconda fa l’esatto opposto accendendo quindi Echo Dot e spegnendo Echo Show 5. Di conseguenza i comandi vocali risulteranno:

  • «[Ehi Siri/Alexa], modalità lavoro»
  • «[Ehi Siri/Alexa], modalità relax»

Grazie a Routine e Scene si è ridotto a uno il numero di comandi utili a raggiungere il risultato, altrimenti sarebbero stati due e non avremmo potuto dare al comando la semantica desiderata.

Posizionamenti strategici

Se l’immagine di copertina e l’ultima mettono in risalto l’area “Echo Set” quella che segue vi mostra il posizionamento strategico (da destra) dell’Echo Dot, del BroadLink RM4 Pro e dell’emettitore di raggi infrarossi dell’Hub Harmony Elite.

Perché collocarli proprio in quella posizione?

Disabili DOC – L'immagine mostra dove è stato ricollocato l'Echo Dot che ora si trova sotto la scrivania – fronte salotto – accanto al BroadLink RM4 Pro che a sua volta è affiancato da un emettitore di raggi IR estensione dell'Hub Wi-Fi dell'Harmony Elite

L’immagine mostra dove è stato ricollocato l’Echo Dot che ora si trova sotto la scrivania – fronte salotto – accanto al BroadLink RM4 Pro che a sua volta è affiancato da un estensore di raggi infrarossi dell’Hub Wi-Fi dell’Harmony Elite.

Per una serie di buone ragioni correlate all’organizzazione della mia scrivania e alla disposizione dei mobili nella “Stanza” Sala. Quindi:

  • la scrivania dispone di ben 5 VOCOlinc VP2 attraverso le quali i vari dispositivi sono gestiti domoticamente;
  • Scrivania e mobile TV si trovano su due differenti pareti e quindi angolate di 90º;
  • In base al punto precedente gli emettitori IR – BroadLink e Harmony Elite – raggiungono con un ampio fascio di raggi tutti gli apparecchi inseriti nel mobile TV;
  • così facendo, dei due emettitori IR dell’Harmony Elite ne è stato utilizzato solo uno e con grande efficacia evitando, di conseguenza, di averne due mobili e con cavi comunque da gestire;
  • l’Echo Dot e vicinissimo al divano e ben visibile con una ricezione della voce ottima anche quando il volume della TV è alto;
  • i vari cavi e cavetti risultano praticamente invisibili e i dispositivi, così posizionati, praticamente non raccolgono quasi la polvere.

I tre dispositivi sono montati su una basetta in legno appositamente realizzata dall’Amico Simone della Falegnameria Fratelli Brunero. L’Echo Dot è sorretto da uno specifico supporto in plastica avvitato su una appendice verticale della predetta basetta.

In conclusione

Il piano della scrivania si è liberato dell’Echo Dot guadagnando in razionalità, il BroadLink RM4 Pro come anche il Logitech Harmony Elite sono rimasti nell’ambito della scrivania dove risultano più facilmente gestibili.
L’unico elemento che è stato trasferito al mobile TV è il telecomando dell’Harmony Elite.

L’eccellente qualità della soundbar Beam di Sonos fa si che spesso – anche se più distante – catturi la voce che è in procinto di impartire un comando vocale, ma va bene così; nell’insieme il funzionamento di ogni cosa e praticamente ineccepibile.

Il consiglio che vi posso dare è quello di collocare gli emettitori IR – di vario tipo – in posizioni che possano essere sufficientemente lontane dagli apparecchi che dovranno gestire cosicché i fasci dei raggi raggiungano sempre e comunque tutti i dispositivi; fate anche attenzione affinché fra emettitori e apparecchi non si frappongano degli ostacoli anche solo temporanei.

Disabili DOC – L'immagine mostra il rinnovato “Echo Set” composto solo più da un Echo Show 5 e dalla bella StreamCam di Logitech

L’immagine mostra il rinnovato “Echo Set” composto solo più da un Echo Show 5 e dalla bella StreamCam di Logitech.

L’immagine qui sopra risale all’autunno ed è per questo motivo che non vedete la bella MX Keys per Mac di Logitech recensita nell’articolo «Tecnologia Amica / Logitech MX Keys: una tastiera per la produttività dei Professionisti e la comodità dei Disabili». Dall’inizio di gennaio la tastiera ufficiale del D-Setup è infatti la MX Keys per Mac.


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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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