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Giornata Internazionale della Disabilità: manca ancora il sesso (e non solo…)

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La Giornata Internazionale della Disabilità è – come tutte le altre Giornate Internazionali – il momento per celebrare, quasi sempre, l’inefficienza dell’umana natura che, sempre spesso, celebra ciò che si sarebbe dovuto fare ma non si è fatto. La nostra Categoria è “Medaglia d’Oro” nel bruciare decenni di opportunità.

Se siete Disabili leggete, ma se non lo siete leggete e rileggete perché Disabili lo potete diventare in ogni istante della vita. Lo so, non ve lo hanno mai detto ma purtroppo questa è una grande verità taciuta troppo spesso.
Scegliete quindi il vostro rito scaramantico preferito e poi continuate a leggere. 😉👍

Un’introduzione propedeutica

A differenza di molti che parlano di disabilità per sentito dire o perché l’hanno studiata su libri magari scritti da persone non del tutto consapevoli, io sono nato Disabile il 25 febbraio 1963.
Il mio sapere non solo mi appartiene, ma è stato raffinato sul terreno del vivere quotidiano; questa esperienza l’ho quindi anche utilizzata per scrivere il libro “Riprogettiamo il D-Mondo – Tuteliamo il futuro dei Disabili e di chi potrebbe diventarlo”.

Prima del sesso c’è la dignità

La nostra Categoria è forse la più ribattezzata, infatti da «Disabili» abbiamo (hanno) inventato i surreali «Diversamente Abili» parto podalico di persone sicuramente diversamente intelligenti e istruite visto che “diversamente” sottintende la capacità d’azione: uomini e donne fanno la pipì ma la fanno in maniera “diversa”, quindi – casi limite a parte – i primi in piedi e le seconde sedute; però maschietti e femminucce la fanno.

Il meglio però giunge da un vento che passando dall’OMS ci giunge dall’ONU che ci fa diventare «Persone con Disabilità»; peccato che ogni essere umano sia una “Persona” per motivi incontrovertibili e storicamente dichiarati dall’Antropologia.

Come possiamo quindi pensare che ci agevolino nello scopare quando ci complicano la vita nel definirci?

Bastavano 8 battute per il termine «Disabili» quando ora ne occorrono 22 (spazi inclusi) per scrivere «Persone con Disabilità» termine nel quale non mi riconoscerò mai essendo una “Persona” dal lontano 25 febbraio 1963.

“L’uomo bianco” aveva solo avuto una precedente necessità di lavasi la coscienza e fu quando partorì il termine «Persone di Colore» ma in quel caso i soggetti dell’ispirazione non erano prima ritenute “Persone”; vuoi vedere che anche per noi…

L’articolo di “Io Donna”

L’articolo che questa mattina Google News mi ha segnalato in base alla chiave “Disabili” è «Giornata Internazionale Disabilità: perché l’assistenza sessuale è necessaria».

Ha attirato la mia attenzione perché, a differenza degli anni passati, era l’unico che si ricollegava alla “Giornata Internazionale della Disabilità”.

L’ho letto perché volevo capire a che punto si fosse arrivati con la proposta di legge che dovrebbe istituire l’Assistente Sessuale: nulla di fatto.

A questo punto mi chiedo: «Non è che io – e quindi Disabili DOC – avessi ragione quando sostenevo che una simile legge poteva avere senso solo dopo la legalizzazione della prostituzione?»

Qui però entra in gioco un secondo quesito: «Qual è quella forza politica, o coalizione, che in Italia ha il coraggio di legalizzare la prostituzione anche dopo che Papa Francesco – con un gesto certamente innovativo – ha aperto le porte di Santa Romana Chiesa agli Omosessuali?»

“La morale amorale rende il Disabile non trombante”

Negli anni ’90 “La morale amorale rende il Disabile non trombante” fu il titolo di un articolo che scrissi, l’articolo uscì con innumerevoli tagli e con un titolo meno iperrealistico, ossia: “Niente sesso, siamo andy”.

L’allora Direttore di DM – il grande Franco Bomprezzi – mi disse che non voleva rischiare una denuncia per me e io lo compresi bene, purtroppo però si era esclusa dal discorso una morale amorale che doveva cambiare già 30 anni fa!

Non solo, si fece quello che il «Politicamente Corretto» – che io aborro – oggi forse non consentirebbe più visto che tutti sono piegati a 90º davanti a questa aberrazione culturale: si usò “andy” come abbreviazione di “andycappato”.

Per capire come sono cambiati i tempi potete usare questa equazione:

Disabile : Andycappato = Omosessuale : Frocio

L’ipocrisia infinita

Guardate questo filmato di La 7 e poi approfondiremo.

Anna, la donna intervistata, è una fotografa con una laurea in Filosofia e specializzazione in Bioetica; è sicuramente una donna che verrà formata all’arte dell’Assistente Sessuale e che quindi acquisirà – si spera – tutto quanto può coinvolgere due corpi nudi a contatto ma non operativi visto che l’Assistente in questione, per formazione e vigenti leggi, non può avere rapporti completi.

Che senso ha quindi una Assistente Sessuale in un paese che non legalizzando la prostituzione nega anche poi la fruizione di un mercato dove si puniscono i clienti anziché le operatrici o operatori?
Non solo. Quale amico o amica ti accompagna a conoscere chi dal marciapiede potrà accettarti o rifiutarti mentre una telecamera fotografa mezzo, targa e… per poi recapitare una multa a casa di chi, per dedicarti una sera, rischia una crisi famigliare con il partner o con i genitori?

Diamo anche per scontato che un Disabile abbia bisogno di conoscere il suo corpo, una volta capito cosa si fa? Si ritorna in cerca del funghetto e lo si continua a cucinare alla boscaiola? Questo per i maschietti, ma per le femminucce si ritornerà a “Mezzogiorno di fuoco” col dito sempre sul grilletto quando magari si vorrebbe passare dal fucile alla mazza?

Scusate, ma ho cercato nell’ironia il salvagente per non dovermi gettare in un brodo veramente scurrile che andrebbe dedicato a chi in 30 anni non ha fatto nulla!

Come si fa a pensare di trovare in ambiti diversi persone come Anna che debbono essere formate, inquadrate e poi stipendiate – in definitiva – dalla sanità pubblica quando, già oggi, è mancante di risorse come sarà manchevole nei confronti degli aventi diritto?

Non solo affoghiamo nell’ipocrisia, ma qui illusi e incapaci vengono a galla!

Vi propongo ora una citazione presa dall’articolo di “Io Donna”: «…, Volevo inoltre richiamare l’attenzione sui poveri genitori, soprattutto le madri, costrette a masturbare i propri figli, poiché non hanno alternativa. Non sempre, infatti, le prostitute sono adatte a interagire con persone che possono avere disabilità anche molto serie, per le quali occorre essere preparati» — Giorgia Wurth, scrittrice e attrice

Quel «Non sempre,…» è vero, verissimo; la sensibilità non è di tutti, verissimo. Non credete però che sarebbe meglio legalizzare la prostituzione – che si regge su gambe proprie – e chiedere ha un mercato già formato di capire le particolari esigenze di alcuni Disabili – e ripeto alcuni – visto che per tutti gli altri – uomini e donne – il problema è solo “scopare”?

On. Merlin…

Cito sempre dall’articolo di “Io Donna”: «… E il paradosso è che nel centro destra, gruppi come la Lega, vorrebbero legalizzare la prostituzione riformando la Legge Merlin, ma non hanno mai considerato il tema della salute sessuale come diritto per le persone con disabilità» — Avv. Rocco Berardo

Partiamo dal presupposto che l’Avv. Rocco Berardo sia una persona in buona fede solo, magari, influenzata da pochi e specifici casi o dalla inaccettabile retorica che i Disabili siano persone “fragili” quando invece non è così; salvo rari casi di estrema dipendenza magari anche voluta da qualcuno…

Caro Avvocato, chi opera nell’ambito della prostituzione appartiene alla variegata natura umana che ci offre di tutto e di più. Una cosa è certa, se l’On. Merlin si fosse regalata una vacanza anziché trasformare la legalità in illegalità forse, ed è quasi certo, i genitori non avrebbero perso l’abitudine di svezzare la prole grazie alle mani, e non solo, di chi era operante in un bordello.

Glielo dice uno che pur essendo nato Disabile a capito, purtroppo solo a 46 anni, che proprio a letto era “normalissimo”, purtroppo a 46 anni sono perse tutte le occasioni per vivere una vita completa e felice; le persi per la mancanza di coraggio nel propormi, cosa che non sarebbe accaduta se avessi avuto l’opportunità di “vivere”!

La legge Merlin non va modificata, va cancellata!

Nel mio libro parlo dell’argomento e do soluzioni chiare e tecniche. Legalizzare la prostituzione non solo porterebbe a un forte gettito fiscale, ma si fermerebbe anche un’esportazione di capitali – quotidiana e documentata – diretti ai bordelli ticinesi.

Sempre nel mio libro propongo anche come investire il gettito fiscale proveniente dal mercato legale della prostituzione.

… se la Regina avesse le palle sarebbe Re

Molti di voi penseranno: «Il vero amore? Che fine a fatto? Non è possibile parlare solo di sesso!»

Il vero amore è forse il vero è unico “senso della vita”, viverlo quasi sempre ci salva, molti non se ne accorgono ed è un bene poiché questa inconsapevolezza è il sintomo di una vita serena.

Su 100 Disabili, quanti credete che possano vivere il vero amore? Non è una garanzia per nessuno, nemmeno per chi non è Disabile. Il vero amore è forse un cioccolatino nella scatola, però, dei cioccolatini di Forrest Gump o, per i meno romantici, una grande botta di culo!

Il punto è però un altro. Quasi sempre per un Disabile il sesso è lo strumento che da il coraggio per cercare – o non rifiutare – il vero amore.

È quello che mancò a me da giovane, è quello che se ti lasci scappare è perso a vita!

I Disabili non sono persone libere, alla fine chi lo è veramente?
Il problema è che la parola non può essere di chi ci pulisce il culo o del Presidente d’Associazione o Federazione che non agisce; può non agire perché incompetente o perché si gode la sua normalissima esistenza o posizione di privilegio.

La fregatura però c’è: passano i decenni è non cambia mai nulla!

«… se la Regina avesse le palle sarebbe Re», purtroppo le manca qualcosa pur essendo una Regina. Non solo, se sei una Regina, una donna, l’argomento è ancora più delicato poiché c’è meno offerta per le Regine in cerca di due palle anti stress.
Il vantaggio delle Regine è forse l’avere più Principi disposti a condividere la corona e questo non è poco…

L’Assistente Sessuale è oggi un’utopia che risulterebbe lontanissima anche se la legge passasse oggi per via proprio della mancanza di Assistenti; mentre, per la stragrande maggioranza dei Disabile un mercato legalizzato della prostituzione potrebbe essere un percorso per giungere all’Amore mettendosi in gioco attraverso il sesso; che lo si paghi è solo un fastidioso dettaglio per il portafogli e per i bigotti.

In conclusione

Domani sarà il 4 Dicembre 2023 e sarà già tutto dimenticato, l’anno prossimo – quasi sicuramente – questo articolo sarà ancora attualissimo.

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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