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Estate 2015: Cani battono Disabili 10 a 1

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Personalmente sono un amante degli animali e ho tre cagnette per le quali farei di tutto, ma sono anche un Disabile che non può non notare come vi sia una maggiore attenzione per queste bestiole rispetto a una altrettanto indifesa categoria: noi, i Disabili.

Le parole che leggerete potranno sembrare una lamentela buttata lì. Non è così. Vi sono categorie che hanno bisogno di attenzioni particolari perché comunque non sono in grado di autogestirsi in un modo complesso come quello che abbiamo creato.

Secoli o millenni fa i cani erano obbligati ad autogestirsi, vivevano in un mondo in cui il regno animale non aveva un padrone che gli metteva i croccantini o i bocconcini di carne nella ciotola di alluminio, plastica o altro materiale. Oggi invece cani, gatti e altri animali domestici dipendono da noi, da un mondo che ha creato aree urbane complesse con abitazioni che definiscono la territorialità di ogni nucleo famigliare all’interno del quale vivono i nostri cani, i nostri gatti e tutti quegli animali che abbiamo scelto di tenere con noi.

Oggi parliamo di cani ma tutte le volte che leggerete questa parola, questo nome, dovete pensare che ci si riferisce a tutti gli animali domestici che spesso, troppo spesso, vengono intesi come giocattoli o strumenti di passatempo per qualche membro della famiglia.
Nei periodi freddi quando i grandi lavorano e i piccoli studiano il cane tiene compagnia, poi arrivano i primi caldi, la voglia di vacanze e il giorno in cui si deve partire per la meta prescelta. In quel giorno molte persone si rendono conto di aver fatto una scelta impegnativa durante l’anno, si rendono conto di doversi fare carico di quel cucciolo che forse è anche cresciuto ed è diventato adulto ed è un membro della famiglia ma che in quel frangente diventa anche un membro scomodo.

Gli esseri umani, i padroni di queste bestiole, spesso si comportano nel modo peggiore: decidono di abbandonare quel cane che ha tenuto loro compagnia per molti mesi. Dopotutto bisogna fare le ferie e bisogna farle in tranquillità e senza problemi. Purtroppo le vacanze che si faranno, si faranno anche in assenza di una coscienza sana, pregna di quella consapevolezza che ci dovrebbe far comprendere che le scelte della famiglia necessariamente dovrebbero includere anche il nostro cane.

Ecco perché in questo periodo su molte reti televisive imperversano spot pubblicitari, quella che una volta si chiamava pubblicità progresso, volta a sensibilizzare il non abbandono del proprio cane in vista delle vacanze estive.

Attori e personaggi televisivi prestano il loro volto a questi messaggi di umana intelligenza, messaggi che non dovrebbero nemmeno esistere proprio perché non dovrebbe esistere l’umano tanto deficiente da scegliere un cane per poi abbandonarlo appena questo risulta un ingombro, un fastidio.
Però la necessità impone la comunicazione, quindi ben vengano queste campagne di promozione culturale.

C’è da chiedersi però una cosa: siamo proprio sicuri che i cani rappresentino l’unica categoria indifesa da ricordare nei periodi estivi? Cosa ha di più un cane rispetto a un Disabile che come il quadrupede è alla mercé di chi lo accudisce, di chi semplicemente gli permette di vivere la quotidianità? Chi è tanto bravo e sensibile da promuovere le campagne in difesa dei propri animali e chi è tanto inattivo e deficiente – nel senso etimologico della parola – da non pretendere campagne dedicate ai Disabili?

I Disabili sono soggetti non autonomi, con differenti gradi di Disabilità che li collocano in situazioni che vanno da quella difficile a quella drammatica. In estate molti Disabili non vanno in vacanza mentre invece vanno in vacanza – ed è legittimo che sia così – le persone che accudiscono il Disabile, pensiamo ad esempio alle badanti.

Chi ha mai pensato quali problemi può portare a un Disabile l’estate?

Quest’anno mentre andate in vacanza guardate se ai margini delle autostrade oltre ai cani trovate anche dei Disabili. Vi anticipo che non ne vedrete nemmeno uno, i Disabili non si abbandono in autostrada semplicemente si abbandonano dove questi sono abbandonati tutto l’anno: nella propria abitazione.

In quella maledetta abitazione dalla quale i più sfortunati non escono per prendere una boccata d’aria nemmeno una volta al mese. Ricordo che molti anni fa quando non esisteva ancora Disabili DOC ma era molto attivo un mio blog personale dal nome Disabiledoc.it mi scrisse Carlo Mariano Sartoris proponendomi uno dei suoi scritti che pubblicai e a cui detti molta attenzione, si trattava del “Fattore P”.

Cos’è il “Fattore P”?

Carlo Mariano Sartoris è una persona diventata Disabile e oltre a saper scrivere molto bene e molto più delicato nei termini di quanto non lo sia io, e quell’educazione che ti porta ad esprimere quei concetti in forma chiara, elegante nella speranza che vengano recepiti da qualcuno. Quella “P” era l’abbreviazione di “Popò”, in altre parole cacca volgarmente detta merda.

Esattamente quella in cui ci si trova se non abbiamo qualcuno che ce la pulisce o ce la toglie da dove si trova. Con lo scritto “Fattore P” Carlo Mariano Sartoris metteva in evidenza il problema del trovarsi da soli, senza nessuno che ti concedesse di fare la popò. Non mangiare è già un dramma ma essere pieni come un’otre all’interno dell’intestino o nelle mutande vi assicuro che è certamente peggio.

Io, in quanto Disabile, e Disabili DOC come testata che si occupa di Disabili poniamo un interrogativo a cui voi potrete dare la vostra personale risposta: «Con più di 2.800 associazioni in Italia che si occupano di sociale non riusciamo ad avere delle campagne televisive al pari di quelle che hanno i cani?».

La risposta è no, non la do io, è nei fatti. È veramente un peccato perché la disabilità è quella cosa che non guarda in faccia a nessuno, e ciò che ti investe e ti travolge in qualunque momento della vita, ti aggredisce di dentro attraverso una patologia latente o ti assale dall’esterno a causa di un grave trauma e ti cambia definitivamente la vita.

Quest’estate potreste andare in vacanze e trascorrere magnifici momenti, la prossima potreste appartenere a quel popolo di dimenticati da Dio, dalle istituzioni e dalle associazioni che semplicemente guarderanno fuori dalla finestra lo stesso panorama che si presenterà tutti i giorni, uno dopo l’altro, senza mai più cambiare.

Sono tragico, si! Non tutti i Disabili vivono così male. Vi sono Disabili giovani e adulti che vivono una vita che si avvicina qualitativamente a quella di chi problemi non ne ha. Forse questi Disabili sono quelli che vedrete in spiaggia sotto l’ombrellone accanto al vostro, oppure al lago o in montagna, ma quelli che non vedrete sono esattamente la maggioranza, quelli che non possono abbandonare quelle quattro mura domestiche perché non hanno mezzi economici o supporti logistici.

Quando si vuole tenere gli occhi chiusi è propio il momento in cui li spalanchiamo maggiormente guardando cosa ci fa comodo. Per una volta sgranateli guardando ciò che manca ad una categoria che è composta da persone che vivono necessità, desideri e pulsioni come tutti voi. Quando vi troverete seduti alle due o alle tre di notte in un bar di una qualunque località turistica a bere un drink o a mangiare un gelato dedicate un momento dei vostri pensieri a chi non ha la possibilità di sedere accanto a voi in quel bar e forse nemmeno la possibilità di mangiare a casa propria, quando ne ha voglia, quel gelato che voi state gustando.

Giunti a questo punto devo iniziare a pensare che Disabili DOC debba prendere contatti con le associazioni degli omosessuali italiani e con quelle delle associazioni che difendono gli animali. Queste due realtà hanno ottenuto molto negli ultimi anni e riescono ad avere una presenza televisiva quasi costante.

Sarà difficile vedere correre sul bancone di Striscia la Notizia un Disabile invece di un cucciolo, ma rilancio un’idea già proposta: una striscia del programma dal titolo “Si trascina la notizia”. Iniziamo a creare degli spazi televisivi dove il Disabile sia realmente protagonista così magari giornalisti e conduttori impareranno che il nome che definisce la nostra categoria è Disabili e non Diversamente Abili che è solo una fantasia creata ad arte – come abbiamo più volte scritto – per seppellire sotto lo zerbino molta ma molta polvere.

Se ci leggete e siete Disabili iniziate a pensare di bussare a Disabili DOC per diventare Protagonisti della vostra vita perché solo così riuscirete ad ottenere ciò di cui avete veramente bisogno, se invece non siete Disabili iniziate a pensare che darci un aiuto potrebbe migliorare il vostro futuro perché anche voi siete potenzialmente candidati a una condizione che è già nostra.

Dall’isola che non c’è, ma che ha le spiagge perfettamente adeguate alle esigenze di tutti, un saluto da Disabili DOC!

Image Credits: it.wikipedia.org

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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