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L’amicizia all’epoca del Covid-19, un valore aggiunto a rischio per molti Disabili?

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L’amicizia, quella con la “A” maiuscola, è per tutte le persone un valore aggiunto che arricchisce la loro vita; lo è quindi di più per i Disabili che, spesso, di Amicizia vivono e “sopravvivono”. Come si vive però l’Amicizia con le restrizioni a causa del Covid-19?

Se l’amore – quello vero e anche fisico oltre che platonico – è il più alto livello di unione fra due persone nonché un bene acquistabile solo con la moneta che esso stesso genera, l’Amicizia è quel legame che in molti casi si avvicina al concetto di amore, un amore asessuato che ci coinvolge in relazioni lunghe, brevi e anche immortali se si pensa all’Amico o all’Amica del cuore, di chi al tuo fianco percorre la tua vita vivendoti con le parole di Baldan Bembo che scrisse “L’amico è”.

Sono mesi che il Coronavirus – il Covid-19 – ha riscritto le nostre abitudini forzandoci a situazioni, atteggiamenti, comportamenti e distanze che possono inaridiscono il terreno delle relazioni.

È una grande verità quella che sostiene che gli Amici, quelli veri, sono sempre pochi. È però altresì vero che, per noi Disabili – quantomeno per me è così – vi sono “Amici” che come Stelle Comete appaiono, illuminano il cielo in quel momento e ci lascano il ricordo di un passaggio che forse rivedremo o forse no. Sono Amici molto diversi da quei Soli che possono rendere le nostre giornate eliocentriche, ma sono molte le forme di amicizia che si possono manifestare durante la quotidianità.

Il distanziamento sociale non fa bene all’Amicizia come la lontananza in pochi casi fa bene all’Amore. In questo momento storico siamo riusciti a salvare la possibilità di ritrovarsi fra congiunti, peccato però che i Disabili spesso non siano congiunti o non abbiano più in vita quei cari che ricadrebbero nella casistica.
È quindi alto il rischio di creare solitudinepiù di quanta già non ve ne sia – solo perché, chi ci governa, non ha fiducia nei Cittadini italiani.

Non solo, si produce terrore nel senso più stretto di questa affermazione così da mettere i ceppi alle caviglie a chi vorrebbe stare con noi, ma teme un virus con l’orologio al polso e multe salate che sarebbe difficile poter pagare.

Questo articolo, che è solo una riflessione pubblica, vuole però avere due grandi protagonisti: le Comete e i Soli.

Grazie splendide Comete!

Se sei Disabile e magari ti trovi in un piccolo paesino fuori dal mondo, sebbene molto vicino a esso, non viaggi in macchina bensì via internet (Covid o non Covid). Ecco che i tuoi acquisti li fai su Amazon, attraverso altri Store e poi ti avvali della loro assistenza perché alle volte c’è bisogno di risolvere qualche problema.

Ecco quindi giungere in chat o per telefono luminose Comete alle quali tu dichiari di essere Disabile cosicché comprendano anche le tue lentezze nell’eseguire i loro consigli.

Comete è e solo il termine che vuole definire delle persone fantastiche in grado, da lontano, di risolverti spinosi problemi. Ecco che i vari Servizi Clienti Amazon, Apple, Sonos e… si popolano di Amici sconosciuti che potremo risentire come no.

A rappresentanza di Tutti – e sono molti – ho scelto di ricordare due nomi che, a loro modo, mi hanno risolto grandi problemi, forse banali per i più, ma di un certo peso per me. Quindi in ordine cronologico:

  • Kris del Supporto Clienti Logitech
    Per risolvere un problema di compatibilità software fra App Logitech e macOS – irrisolvibile – chiese a un suo superiore di aderire a “Progetto Prodotti FEP” con la donazione di un Harmony Elite che avrebbe sostituito il glorioso Harmony 650.
    Da questa disponibilità è nato lo “Speciale Logitech Harmony Elite” al quale faranno seguito diversi tutorial.
    Grazie Kris!
  • Anthony del Supporto Clienti Sonos
    Avevo bisogno di maggiore autonomia e, dopo un po’ di risparmi, questa estate comprai la bella soundbar Beam di Sonos. Installata con l’aiuto di Ana e Sergio – due Soli – per diverso tempo vi fu qualcosa che sganciava dal Wi-Fi la Beam.
    Un bel giorno mi decisi a interpellare il Supporto Tecnico Sonos e il Sig. Anthony, dopo una serie di domande, mi fece reimpostare la rete Mesh Wi-Fi, realizzata con tre nodi Nova MW6, in modalità Bridge.
    Così facendo un Tecnico del Supporto Sonos mi risolse anche il problema che avevo con la funzione AirPlay di Apple TV se connessa via Ethernet.
    Grazie Anthony!

Alla fine, sebbene le Comete non passino tuti i giorni in cielo, quando lo fanno, sovente ti cambiano la giornata!

Grazie insostituibili Soli!

I Soli sorgono tutti i giorni, può capitare che non si vedano perché è nuvoloso, ma se il tempo cambia è merito loro. Ognuno di noi è un sistema solare a se stante, può esserci un sole o più d’uno, non sono quasi mai molti, ma ci sono.

Questa estate io ho avuto più Soli, poche ma buone persone che mi hanno aiutato a dare il via alla trasformazione del D-Setup e della iD-Domus. Molti di loro sono un ibrido fra Sole e Cometa, non sempre ci sono ma appartengono alla mia vita, non è poco…

Dovrei fare diversi nomi, ma molti di questi li lascio per un prossimo articolo della serie #DSetup che festeggerà un obiettivo, ma non vi anticipo nulla.

C’è però un nome che voglio ricordare già ora: Paolo.
Come il Sole anche Lui è lontano, ma costantemente presente da anni come solo un Amico sa fare. Amici da oltre un decennio non ci siamo mai incontrati, ma siamo sempre in contatto su Messaggi. Paolo è colui con il quale realizzai I&B Network che è anche il contenitore di Disabili DOC. Nella mia vita ci sono e ci sono stati diversi Soli, ma se devo pensare al momento attuale – che poi dura da anniPaolo è il primo nome a cui penso!

Altri Soli, magari con una storia più lunga, hanno in questo momento una traiettoria che li ha allontanati un po’, però so che ci sono…

Alla fine, senza la luce non ci sarebbe vita

Che siano Soli o Comete, senza la loro luce sarebbe difficile vivere.

L’Amicizia è un dono, una fortuna che va coltivata o recisa se si capisce che non era vera e schietta Amicizia. Non credo, non ho verificato, che sia fra i Patrimoni immateriali dell’Unesco; se non lo fosse già, lo dovrebbe essere.

Il Covid-19, ma ancor più la sua bipolare gestione, rischia di danneggiare questo valore primario. Forse è necessario sognare e desiderare affinché il nulla non fagociti tutto come ne “La storia infinita”.

Essere Disabili è solo un’aggravante, la verità è che tutti – tanto più quest’anno – a Natale oltre a un vecchio vestito di rosso e con la barba bianca avranno anche bisogno di un drago volante che li porti ingroppa perché possano materializzare qualche loro sogno!

Image Credits: Psycatgames.com

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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