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Questi c***o di cookie!

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Solo oggi abbiamo pubblicato un articolo sulla Vita Indipendente. I Disabili devo spendere molte energie in più per fare le stesse cose che fa un normodotato, un cookie per ogni sito che si naviga può rompere veramente il c***o!

Su ImprendiNews abbiamo scritto più volte relativamente al problema Cookie Law che essenzialmente esiste per rendere più complicata la vita di chi opera in internet ma che nella realtà dei fatti non risolve assolutamente nulla perché nessun utente rinuncerà mai a vistare un sito solo perché questo utilizza quei cookie in grado di “spiare le sue abitudini”.

Se volete farvi una cultura – e anche due risate – leggete questi articoli:

  1. 8 giugno 2015 Farnesina, Esercito Italiano e Ministero dello Sviluppo Economico ci offriranno la difesa e il supporto strategico al problema “Cookie Law”
  2. 18 giugno 2015 Cookie Law: l’ironia di Carlo Blengino de Il Post
  3. 19 giugno 2015 Cookie Law, si definiscono le linee da seguire

Volendo essere seri ricordiamo che solo oggi abbiamo pubblicato un articolo che parla di Vita Indipendente. Ossia quel sentimento che dovrebbe condurre il Disabile a vivere in autonomia superando i propri limiti e abbattendo quelle barriere e quelle azioni inutili che sprecano le sue capacità residue.

In quest’ottica bisogna considerare che molti Disabili navigano il web tanto quanto il pane è presente sulle nostre tavole, ossia quotidianamente e più volte al giorno. Questo perché internet è strumento di indipendenza, di condivisione ma soprattutto di connessione al mondo. A quel mondo esterno che spesso non ci vede protagonisti perché i nostri limiti non ci permettono di uscire dalle nostre quattro mura domestiche.

La disabilità è variegata quanto un gelato misto crema o misto frutta.
Molti Disabili navigano il web senza alcun problema, molti altri adoperano mouse o trackball con difficoltà, molti altri ancora utilizzano hardware e software specifici perché le loro difficoltà sono di livello superiore. Ci sono Disabili che leggono e che navigano le pagine internet utilizzando sistemi a scansione che li rendono indipendenti ma anche estremamente lenti ed è in molti di questi casi che un semplice ed inutile click – falsa guardia di una privacy rapinata comunque in mille modi – vale secondi e sudore.

In un contesto di D-Utenza che ha pari diritti rispetto a quella “normale” – come anche pari doveri – ma che è soggetta alle difficoltà appena descritte è possibile che non ci sia stato un povero pellegrino – appartenente a qualche commissione governativa o a qualche associazione di categoria che tutela dei diritti dei Disabili – in grado di fare presente che giocare all’acchiappa fantasmi attraverso il click che accetta i cookie avrebbe complicato l’esistenza a molte persone con disabilità?

Sino a qualche anno fa si cercava di semplificare il web per venire incontro ai Disabili, si realizzavano gli skip link o si faceva attenzione affinché la colonna dei contenuti fosse anteposta alla sidebar affinché il Disabile giungesse più velocemente alla lettura. Ci siamo evoluti bene …

Sempre oggi su Disabili DOC compare un articolo che parla del progetto Teaching Accessibility. Quindi c’è sensibilità nei confronti dei Disabili ma che valore ha se poi dei politici o dei tecnici giocherellano su teorie fantastiche che non hanno una reale corrispondenza con la vita reale?

Allora è vero che si continua a friggere costantemente l’aria facendo tante parole ottenendo pochi risultati. La cosa più incredibile è che i minori risultati o i maggiori disturbi provengono proprio da quelle scelte che a costo zero potrebbero essere intelligenti anziché deficienti.

Eppure viviamo nella stessa epoca in cui si iniziano a vedere esoscheletri, protesi bioniche e quanto di più tecnologico ci può essere per migliorare la vita del Disabile.

In conclusione, per quanti anni dovremmo subirci l’obbligo di fare un mare di click per tutti questi c***o di cookie?

L’ONU è venuto a incontrare l’Europa per verificare le condizioni dei Disabili del vecchio continente.
Qualcuno avrà chiesto all’ONU di mettere al bando le azioni deficienti che ledono il vivere quotidiano dei Disabili?
Oppure si producono sempre e solo chiacchiere che vengono finalizzate a programmare nuovi incontri dopo un biennio o un triennio di interrogazioni sul problema?

Non sappiamo darvi una risposta ma siamo certi che dovrete fare ancora molti click per colpa di quei c***o di cookie!

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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