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Un gioco da tavola per capire la disabilità. Nel 2015 è ancora necessario?

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Anticipiamo la risposta del titolo: si. È necessario capire la disabilità visto che non siamo riusciti a farlo negli ultimi 30 anni. Quello che ci dobbiamo chiedere è: lo strumento adeguato è un gioco da tavola?

La redazione della Valle d’Aosta dell’ANSA.it ha reso nota un’iniziativa che viene spiegata nell’articolo «Gioco da tavolo per capire disabilità».

Scopo dell’iniziativa è far comprendere la disabilità attraverso un gioco da tavola, o di società, che si ispira al famoso Gioco dell’Oca. Per realizzare questo progetto sono stati investiti 10 mila euro messi a disposizione della Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta.

Nell’articolo non si comprende se questo gioco è destinato a essere acquistato nei negozi oppure a essere distribuito nelle scuole per educare i bambini attraverso un’esperienza ludica. Se questa ipotesi fosse reale si comprenderebbe il perché di questa scelta, se così non fosse ci sarebbe da chiedersi se era veramente necessario investire 10 mila euro in un gioco che quand’anche giungesse nei negozi non verrebbe certamente acquistato da molti; ci riesce difficile immaginare che possa essere scelto in alternativa allo stesso Gioco dell’Oca, al Monopoli o ad altri giochi che storicamente uniscono amici e famiglie attorno a un tavolo.

Fin quando cercheremo di spiegare la disabilità forse falliremo nel tentativo, mentre invece potremo raggiungerlo vivendo la disabilità, se non direttamente, accanto a chi è Disabile per comprendere che essenzialmente non c’è alcuna differenza se non delle particolari esigenze per essere attivi laddove tutti risultano autonomi.
Poi, quanto appena detto, bisogna valutarlo caso per caso ma in buona sostanza vivere accanto al Disabile è l’unica vera forma di conoscenza che può offrire la risposta a tanti dubbi che nel 2015 non dovremmo più avere.

Image Credits: © ANSA.it

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