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Parcheggi per Disabili, arriva l’invasione delle carrozzine

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Nella città di Tblisi, capitale della Georgia, le sedie a rotelle invadono le aree di sosta di una delle principali arterie urbane: è protesta!

In calce a questo articolo troverete due link che vi condurranno alla lettura di altri due pezzi dedicati al problema dei parcheggi per Disabili. Oggi vi raccontiamo l’iniziativa di una Associazione georgiana che per manifestare il proprio disappunto nei confronti di chi parcheggia nelle aree riservate ai Disabili ha letteralmente invaso una delle principali vie della città con carrozzine occupando i parcheggi destinati a tutti. Una contromossa culturale che vuole sensibilizzare.

La notizia è stata data da TGCOM24 ed è disponibile anche il video.

Ogni iniziativa presa a tal proposito è lodevole. Questo non significa che sia utile. Gli autori di questa protesta ci ricordano molto un modo di agire messo in atto anche dalle Associazioni italiane in diversi momenti.

Ade esempio, per dimostrare la scarsa accessibilità di una città si è spesso obbligato il Sindaco e relativa Giunta a fare un tour urbano seduti in carrozzina. Sempre l’iniziativa è stata ripresa dai giornali locali ed è giunta spesso anche ai TG.
Il problema sostanziale è che queste iniziative non hanno mai portato a nulla se non a una passeggiata del Sindaco che si è anche fatto scarrozzare comodamente seduto. Quest’ultimo, finito il tour, è sempre tornato a vivere la città con le proprie gambe, a fare gli scalini, a parcheggiare lontano dai luoghi strategici e a fare tutto quello che può realizzare una persona che problemi non ha.

Occupare lo spazio riservato ai Disabili è un atto lesivo nei confronti della loro Vita Indipendente. Perché non attuare un’iniziativa per cui si risparmia anche il trasporto di tante carrozzine e non ci si limita invece a sgonfiare tutte e quattro le ruote delle auto delle principali città d’Italia in uno specifico giorno?

Gli utenti dell’automobile non avrebbero il parcheggio occupato da una carrozzina – cosa per altro ingiusta – però proverebbero la sensazione, il brivido, di avere quei problemi di mobilità che hanno i Disabili.
Non si danneggerebbero le automobili: basterebbe rigonfiare le gomme. Però provate a immaginare quale terrore inizierebbe a insinuarsi in tutti i patentati italiani. Un’azione simbolica, fatta solo per un giorno, messa in atto di sorpresa, eseguita su scala nazionale.

In un giorno si educherebbe l’intera società italiana al rispetto di quegli spazi dedicati a chi ha particolari necessità: i Disabili.

Forse bisognerà agire anche la domenica successiva nei parcheggi degli stadi italiani dove tifosi baldanzosi parcheggiano nei parcheggi dei Disabili grazie al tagliando del nonno o della nonna. Siamo però convinti che nell’arco di 7 giorni di una stessa settimana si farebbe molto di più di quanto non si sia fatto dialogando negli ultimi 30 anni. Tutto sommato chi occupa il nostro posteggio riservato non lo fa aprendo un dibattito preparatorio, perché noi dovremmo farlo?

Cari colleghi, o impariamo ad agire come chi ha saputo fare propri i diritti che gli dovevano essere riconosciuti altrimenti non lamentiamoci. Io propongo di agire e di diventare quei protagonisti che magari entro il 2020 avranno cambiato una mentalità inadeguata ai tempi.

Image Credits: Tgcom24.mediaset.it

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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