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Il Ministro Fontana: SuperPass ai Disabili per tutte le ZTL d’Italia

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Lodevole iniziativa del Ministro Fontana che vuole dar vita a un SuperPass dato in uso ai Disabili che potranno – con un unico Pass – accedere a tutte le ZTL d’Italia. È sufficiente questa iniziativa che comunque dovrà convivere con normative arcaiche e contraddittorie?

Ieri, 28 giugno 2019, il Ministro Fontana, tramite il suo ministero, ha diramato un comunicato stampa troppo bello per essere vero, o meglio, troppo evoluto nei contenuti perché non si scontri con normative e leggi vecchie, scritte male e applicate peggio. I Disabili saranno quindi tutelati dal SuperPass o continueranno ad avere vita complicata anche solo da regolamenti locali o da una iniqua Legge sulla Privacy?

Prima di esaminare cosa potrebbe ancora andare storto, leggete il comunicato stampa.

Disabili, Ministro Fontana esporta SuperPass per tutte le ZTL d’Italia

28 giugno 2019

Una banca dati unica nazionale per consentire alle persone con disabilità di accedere a tutte le zone a traffico limitato del Paese con un unico pass.
Il Ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana vuole esportare il modello Verona e quello Veneto – dove il progetto è già attivo – all’intero territorio nazionale e, per farlo, ha scritto nelle scorse settimane al Ministro Danilo Toninelli, che – come delegato ai trasporti – ha competenza specifica in materia. A seguito della lettera è stata convocata ieri una prima riunione, a cui ha partecipato, come delegato Anci, il comandante della polizia municipale di Verona Luigi Altamura, che ha portato l’esperienza e le buone prassi del Comune scaligero.
“Il modello veronese e veneto contribuirà a ridurre il numero di ‘furbetti’ che usano pass intestati a deceduti o pass scaduti – spiega il Comandante -. Una banca dati unica, e nel pieno rispetto della privacy, consentirà di garantire e di tutelare le persone con disabilità, che hanno diritto al contrassegno. Sono soddisfatto dell’interesse emerso per questo progetto e della sensibilità del ministro Fontana. Grazie a questo impegno, con il lavoro di squadra, si potrà esportare il modello Verona, già sperimentato con ottimi riscontri e grande successo”.
“La banca dati nazionale dei contrassegni è la soluzione che consentirà – dice il ministro Fontana – di facilitare l’accessibilità e la mobilità a tante persone con disabilità. Sono felice di aver avviato questo percorso. Grazie a chi sta collaborando al progetto.
Sulla base di esperienze positive e già collaudate come quella veronese, puntiamo ad arrivare a soluzioni innovative a tutela del diritto alla mobilità delle persone con disabilità, dando concreta attuazione al secondo programma biennale d’azione per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità”.

Ministro per la Famiglia e le Disabilità

Cosa potrebbe rovinare una eccellente iniziativa?

Iniziamo con il dire che il Ministro Fontana ha fatto centro!
Da anni i Disabili aspettano questa soluzione perché è inaccettabile e tecnicamente inattuabile che un Disabile debba avere un permesso di libera circolazione – in base al suo Pass – da ogni comune che egli stesso potrebbe visitare per mille e differenti motivi.

Questa iniziativa si scontra però con molteplici assurdità che potrebbero mantenere in vita dei vincoli che comunque renderebbero complessa la gestione della mobilità del Disabile. Vi propongo qualche esempio:

  1. La Legge sulla Privacy ha fatto si che molti comuni girassero le telecamere così da inquadrare la parte posteriore del mezzo e non quella frontale dove si espone il Pass.
    Riesce quindi difficile immaginare di poter “spendere” a proprio vantaggio la nostra identità di Disabili quando una legge idiota equipara la disabilità a dettagli personali come credo religioso e…
  2. In molti comuni o particolari luoghi come aeroporti o stazioni sulla palina che identifica il posto riservato ai Disabili potrebbe comparire un numero telefonico per avvisare che noi – aventi dirotto con tanto di Pass esposto – dobbiamo comunicare che stiamo occupando quell’area.
    A noi è quindi richiesto di dichiarare quanto altri dovrebbero appurare tramite telecamere ed altri mezzi; dovremmo chiamare un numero che magari non risponde per una sosta che potrebbe non durare a lungo; ma qualcuno ha una vaga idea di cosa vuol dire essere Disabili e magari dover delegare certe mansioni a chi ci affianca e – magari per motivi linguistici – non ha la fluidità per chiarire un concetto anche semplice?
  3. Ai primi due esempi bisogna aggiungere molte regole che spesso dipendono da delibere comunali e per questo difficilmente sovrascrivibili da un buon senso nazionale.

Se il Ministro Fontana vorrà veramente realizzare questa grande e utile iniziativa per i Disabili dovrà, quantomeno, aggiornare la Legge sulla Privacy integrandovi poche righe, fra le quali:

L’apposizione di simboli e diciture contrarie ai contenuti del presente testo è consentita solo a tutela e salvaguardia di specifiche necessità del cittadino dalle quali dipendano i sui stessi diritti riconosciuti dalla costituzione od altri testi di legge specifici.

Carlo Filippo Follis – “Riprogettiamo il D-Mondo”

Questa è una delle molte cose che ho esaminato nel libro “Riprogettiamo il D-Mondo” e, nello specifico l’ho fatto nel capitolo «Adeguare la legge sulla Privacy alle necessità dei Disabili» compreso nella Parte «Esempi di “ignoranza applicata”».

È doveroso poi giungere al riconoscimento delle singolarità giuridiche in relazione ai Disabili e alle loro famiglie. Al di sopra di tetto bisognerebbe però tenere ben presente il teorema che ho sempre proposto nel libro precedentemente menzionato:

La «Famiglia umana» tutta, deve operare nel rispetto delle vigenti leggi e del buon senso per semplificare la già complessa vita del Disabile.

Carlo Filippo Follis – “Riprogettiamo il D-Mondo”

A tutte queste considerazioni bisogna associare idee e innovazione tecnologica a complemento della banca dati unificata auspicata dal Ministro Fontana.

Poca innovazione informatica per giungere a un grande risultato

Siccome non capita tutti i giorni che la Categoria dei Disabili riceva simili attenzioni, concedetemi una frase tipica per chi castra i canguri: «Bisogna prendere la palla al balzo!»

Scherzi a parte, sarebbe l’opportunità per:

  • Obbligare gli aventi diritto – i Disabili – a creare e mantenere aggiornato un proprio profilo a complemento della loro presenza nella banca dati unificata; il profilo avrà una anagrafica completa anche di immagine della persona e numero di cellulare oltre che di fisso.
  • In considerazione al punto precedente, il Disabile potrà inserire o rimuovere i dati dei mezzi che lo trasporteranno o non lo trasporteranno più; questo in considerazione che molti Disabili non hanno un veicolo di proprietà, ma vengono spesso trasportati su mezzi altrui.
  • Rendere rintracciabile il Disabile – l’avente diritto – tramite una App che utilizzi il GPS dello smartphone così da poter comprendere se – anche a fronte dell’esibizione di un Pass – può esserci un illecito; se la distanza fra mezzo di trasporto e Disabile dovesse essere superiore a 3 Km. potrebbe essere legittimo verificare il perché di questa distanza visto che si sta parlando di soggetti a ridotta mobilità.
    È ovvio che questi allarmi non scatteranno se, ad esempio, la vettura si trova nel parcheggio di un aeroporto, stazione, imbarcadero o… per ovvi motivi.
  • A fronte di una simile soluzione informatica molto ben strutturata sarebbe anche opportuno pensare a un Pass tecnicamente subordinato a quello del Disabile, ma rilasciato a un massimo di 2 famigliari eletti come figure di supporto al parente. Il Pass sarebbe opportuno contrassegnarlo da una lettera «F», abbreviazione di «Famiglia».
    Il Pass del caregiver sarebbe utilizzabile solamente in un raggio di “X” Km. dalla residenza del Disabile, potrebbero essere 15 o 20 considerando l’estensione delle città più grandi; questo perché si presuppone che la persona debba tornare quanto prima dal figlio o dal fratello/sorella.
  • Per finire, sarebbe logico chiarire una volta per tutte quello che, salvo cambiamenti recenti, dipende dalla gestione dei singoli comuni: se tutti i posteggi riservati ai Disabili (righe gialle) sono occupati sarà permesso sostare a costo zero nelle strisce blu.

L’idea del Ministro fontana vista un una ottica così completa e organizzata potrebbe essere presa a modello anche da altre nazioni.

Questa iniziativa però non deve essere pensata per pizzicare i furbetti del Pass, deve piuttosto essere finalizzata a semplificare l’esistenza e la mobilità dei Disabili. I furbetti si potranno educare con sanzioni tali da incidere indelebilmente nella cultura della società; all’estero la maggiore civiltà è solo stimolata da pesanti e inflessibili sanzioni.

In bocca al lupo Ministro, se ha bisogno di ulteriori chiarimenti la sua segretaria sa dove trovarmi!

Image Credits: Repubblica.it

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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