Menu

Riprogettiamo il “Libretto Famiglia 2019 Voucher INPS” per Disabili, Anziani & Co.

1

L’attuale “Libretto Famiglia 2019 Voucher INPS” – sostituto dei Voucher INPS prima maniera – non viene incontro alle necessità dei Disabili, degli Anziani ma neppure di altre realtà “famigliari”. Non solo: i “Voucher INPS” – anche nelle versioni attualizzate – ledono i diritti dei lavoratori e vincolano il datore di lavoro a una retribuzione standard.

Da dove partire per acquistare il Libro o l’eBook

Libro – Copertina flessibile
Amazon.it

eBook
ePub generico | Amazon Kindle
Apple iBook | Mondadori (Kobo)

“Riprogettiamo il D-Mondo” – Vol. II Supplemento in formato PDF
Scaricalo subito, è gratis!

CarloFilippoFollis.name – “Riprogettiamo il D-Mondo”, libro – Vol. II di II, supplemento integrativo e scaricabile gratuitamente in formato PDF

Visualizza il PDF o scaricalo zippato.

Il 22 febbraio scorso vi proposi il primo articolo di una via crucis che, ad ogni stazione, prenderà in esame una manifesta “ignoranza applicata” che si deve redimere a beneficio dell’intero D-Mondo e non solo. Con Disabili DOC / Restituiteci i “vecchi” Voucher INPS ho strillato la prima necessità da risolvere a costo zero e quindi priva di alibi per i nostri legislatori nonché per tutte le realtà che si sentiranno coinvolte a vario titolo.
Prima di capire come riprogettare il “Libretto famiglia 2019 Voucher INPS” per Disabili, Anziani & Co. è necessario prendere in esame più di una premessa.

1ª premessa – Fonti per capire

La materia è complessa, mi sono quindi confrontato con le Signore Alessandra e Roberta dello studio commercialistico che mi gestisce paghe e contributi per la mia Assistente Personale assunta a tempo indeterminato.

La seconda fonte di approfondimento scelta è una importante testata online come GuidaFisco.it che, attraverso i seguenti articoli firmati dalla Dott.ssa Alessandra Losito, ci spiega concetti, procedure, costi e molto altro degli attuali “Voucher INPS”. Gli articoli che potrete leggere sono:

2ª premessa – Il fallimento di un pensiero sindacale

La riforma dei “vecchi” Voucher INPS voluta dalla Signora Susanna Camusso (CGIL) – penso anche dagli altri sindacati – si basava su un pensiero forse anche nobile ma fuori dal tempo e scevro di competenze per tutelare veramente il lavoratore.
Il pensiero di base è sempre stato: i Voucher non vanno bene perché contribuiscono alla precarietà intesa come una forma di lavoro non a tempo indeterminato.
In una realtà economica in cui manca lavoro questo pensiero è più una pregiudiziale ideologico-politica che l’interesse di tutelare il lavoratore, ma vedremo in seguito perché il lavoratore e il datore di lavoro risultano fortemente abbandonati ai loro destini da tutti: sindacati, partiti politici, associazioni di categoria etc.

3ª premessa – Non sono un tributarista, quindi…

Vogliate scusare eventuali piccole inesattezze.

4ª premessa – Gli esempi verteranno solo sul “Libretto Famiglia”

Quanto leggerete interesserà, concettualmente, anche i “Voucher INPS PrestO”, ma gli esempi e le eventuali cifre o calcoli interesseranno solo il “Libretto Famiglia”.

Il “Libretto Famiglia 2019” esaminato per punti

Il Libretto Famiglia 2019 cerchiamo di dissezionarlo e capirlo per punti:

  1. “Libretto Famiglia 2019”
    È il nuovo strumento introdotto dal Governo Gentiloni con DL n. 50/2017 in sostituzione dei “vecchi Voucher” INPS. Il suddetto strumento sostitutivo si correla all’Art. 54 bis in materia di “Disciplina delle prestazioni occasionali. Libretto Famiglia”. Da detto decreto derivano due differenti forme di “nuovi Voucher”: il “Libretto Famiglia 2019” pensato per famiglie e comunque esigenze in ambito domestico e i “Voucher PrestO 2019” riservati al mondo dell’impresa e delle libere professioni.
  2. Cos’è
    Il “Libretto Famiglia 2019” non è più un Voucher. È di fatto un libretto di deposito famigliare sul quale la Famiglia, il Disabile, l’Anziano o…, comunque, l’interessato – il datore di lavoro in pratica – dovrà versare tramite F24 su detto libretto/conto una copertura economica pari o maggiore rispetto alle necessità finanziarie previste; questo perché sarà l’INPS a pagare il dipendente “famigliare” e a pagarsi la quota contributiva spettante all’istituto.
    Questa prima fase procedurale si scontra con diverse situazioni critiche. Il recepimento di un F24 non è così immediato, è quindi probabile che il conto risulti ancora a zero qualora si dovesse saldare una prestazione sostitutiva che è tale per pochi giorni. Le realtà meno agiate potrebbero non potersi permettere l’accantonammo su detto libretto di denaro che costituirebbe un “castelletto”. La corresponsione del salario dovuto eseguita dell’INPS potrebbe richiedere tempi troppo lunghi per un lavoratore che con questi soldi deve mangiare. Essendoci delle scadenze contributive trimestrali per il datore di lavoro, non si capisce perché si debbano pagare dei contributi anticipatamente e con soldi ancor più anticipati.
  3. Chi si può retribuire con il “Libretto Famiglia 2019”
    In sintesi: Badanti, Colf e Insegnanti privati.
  4. Le parti possono concordare la retribuzione oraria?
    No, per ogni ora lavorata il datore di lavoro avrà un costo di 10 euro mentre al dipendente andranno 8 euro netti. È interessante sottolineare che 0,25 euro dei 2 euro contributivi hanno una valenza assicurativa che tutela entrambe le parti; si sta parlando di un premio assicurativo INAIL.
    Siamo sicuri che sindacalisti e politici abbiano il diritto e la necessaria intelligenza per determinare che al dipendente debbano andare, sempre e comunque, 8 euro all’ora? Se vi fosse un Disabile con particolari gravosità da gestire, come potrebbe questo – per esempio – retribuire l’Assistente Personale con 16 euro all’ora per 10 ore al giorno? Una via di fuga potrebbe essere concordare il doppio delle ore così da trasformare gli 8 euro in 16 euro. Premesso che sto solo proponendo un ragionamento per spiegare l’assurdità di un sistema, i problemi sono due: siccome hanno abolito la schiavitù non sarebbe credibile dichiarare 20 ore lavorative al giorno; poi, siccome il calcolo contributivo per un lavoratore di categoria CS – giusto per fare un esempio – e assunto a tempo determinato o indeterminato, non è calcolato in base al costo orario bensì al numero di ore lavorate si verrebbero a pagare il doppio degli oneri contributivi.
    Torneremo più avanti sull’argomento.
  5. Obblighi del datore di lavoro: Famiglia o soggetto singolo
    Deve comunicare entro il 3º giorno del mese successivo allo svolgimento della prestazione richiesta i dati richiesti dall’INPS: anagrafica lavoratore, compenso concordato, luogo deputato allo svolgimento della prestazione e durata della stessa.
    Bene, vediamo perché siamo difronte all’ennesima ondata di follia.
    Punto 1º – Non volevamo combattere la precarietà e il lavo sommerso (nero)? Come è possibile farlo se solo dopo il 3º giorno del mese successivo a quello lavorato sono tenuto a dichiarare che ho dato del lavoro a qualcuno? Se non posso dedurre (sempre che abbia dei redditi) il 100% dell’onere contributivo o non lo devo obbligatoriamente dichiarare per altri e svariati motivi, chi me lo fa fare di gettar via del denaro se il mio lavoratore, ad esempio, non ha subito un infortunio?
    Punto 2º – Che senso ha posticipare anziché anticipare la dichiarazione di un rapporto di lavoro che si consumerà quando devo addirittura creare un “castelletto” per anticipare del denaro che spenderò poi?
  6. Restrizione folle
    Cito testualmente un periodo scritto dalla Dott.ssa Losito: «Il Libretto Famiglia non è utilizzabile, invece, nei confronti di lavoratori che prestano o hanno già prestato negli ultimi 6 mesi un rapporto di lavoro subordinato, quindi da dipendente, o di collaborazione coordinata continuativa.»
    Prima di proporvi questo passaggio l’ho riletto più volte alla ricerca di una diversa interpretazione magari grazie a una virgola non ben letta o… purtroppo se così realmente è la follia di tutti risulterebbe sconfinata! Vediamo perché:
    Punto 1º – I sindacati con il mondo politico mi impedirebbero di assumere un soggetto “colpevole” di aver lavorato negli ultimi 6 mesi.
    Punto 2º – Mi impedirebbero anche, per esempio, di avvalermi di una persona di cui magari mi fido solo perché lavora part-time.
    Punto 3º – Mi impedirebbero, stando al punto 1º, di assumere non solo una persona disoccupata, ma probabilmente anche più qualificata di altre.
    Punto 4º – Come si può solamente pensare di vietare l’accesso al lavoro a una persona disoccupata?
  7. Disabili DOC – Carlo Filippo Follis e Mariam El Bahja

    Io e Mariam, immortalati da un selfie durante il nostro primo viaggio.

  8. Massimali annui retributivi e monte ore
    – 5.000 euro per la famiglia/datore di lavoro.
    – 5.000 euro per il lavoratore.
    – 2.500 euro per la stessa famiglia.
    280 ore come limite massimo che il dipendente può lavorare per un singolo datore di lavoro.
    Non voglio neppure prendere in esame dei limiti che precludendo alla prosecuzione di un lavoro che utopicamente dovrebbe trasformarsi in un contratto a tempo indeterminato.
    Penso sia più corretto dare una dimensione alla stupidità tramite un esempio reale: la Signora Mariam El Bahja – mia Assistente Personale a tempo indeterminato – riceve una retribuzione in base alla categoria CS e a 10 ore al giorno, dal lunedì al venerdì, più 4 ore il sabato cosicché abbia 1,5 giorni di riposo settimanali, la Signora Mariam sarà in ferie (+ permessi non retribuiti) dal 6 agosto al 30 settembre, ne deriva che ad agosto dovrò coprire un buco di 206 ore mentre a settembre le ore da lavorare saranno 226 per un tutale ore/periodo di 432 SE&O. Sulla base dei conti appena fatti, secondo sindacati e politici, dovrei – nel giro di 7 settimane – cambiare due Assistenti Personali.
    Come possono venire pensate e poi redatte regole lesive nei confronti di entrambe le parti? Qualcuno si rende conto di come sia difficile per un Disabile o un Anziano passare di mano in mano?
  9. Dove acquistare i “Voucher non Voucher”
    Restando fedele ai chiarimenti della Dott.ssa Losito il “Libretto Famiglia 2019” può essere acquistato sulla piattaforma INPS solo dopo che datore di lavoro e dipendente abbiano provveduto alla loro registrazione. Il termine, come già visto, è il 3º giorno del mese successivo alla prestazione lavorativa già erogata. I dati da comunicare contestualmente sono:
    – Anagrafica dipendente.
    – Compenso.
    – Luogo di svolgimento della prestazione.
    – Durata della prestazione.
    – L’ambito in cui si svolge la prestazione.
    – Altre informazioni utili alla gestione del rapporto.
    A operazione conclusa il lavoratore sarà avvisato via SMS dall’INPS o, in alternativa, attraverso la propria area MyINPS.
    Entro il 15 del mese successivo a quello lavorato l’INPS corrisponderà il salario pattuito secondo le modalità scelte dal prestatore d’opera in fase di registrazione al portale INPS.
    Sin qui abbiamo visto che chi pensò, progettò, il “Libretto Famiglia 2019” sono soggetti completamente scollegati dalla realtà. Esaminiamo però per punti gli ennesimi perché:
    Punto 1º – Come si può pensare di dover dichiarare solo a posteriori un rapporto di lavoro che risulterà in parte o in toto già svolto? Vi invito a ricordare quanto già scritto nei commenti del punto 5.).
    Punto 2º – Si da per scontato che il dipendente/prestatore d’opera abbia una posizione INPS con una relativa area MyINPS; nessuno e a conoscenza – giusto per fare un esempio – che molte figure sostitutive sono parenti dell’Assistente Personale fatti giungere dal paese d’origine dalla stessa Assistente per paura che altri le possano portare via il posto di lavoro? Pensate che la sorella o l’amica che abita in un paese della Comunità Europea in Italia abbia una posizione MyINPS aperta? Su 1.000 ipotetiche figure forse 1 avrà già attivato una posizione MyINPS (a essere ottimisti).
    Punto 3º – Sebbene già detto, torniamo sull’argomento. Come si può pensare che un lavoratore possa aspettare di ricevere il salario in base alle tempistiche dell’INPS? Pensate siano rari i casi in cui il lavoratore, soprattutto durante il primo mese, chiede un anticipo sullo stipendio? Non avendo la gestione diretta della corresponsione dello stipendio come possiamo venire incontro a chi, magari, fa il possibile per farci stare bene?
  10. Varie ed eventuali
    Il Decreto Dignità 2.0 non sembra introdurre argomenti utili a Disabili e Anziani. per la complessità della materia vi rimando all’articolo “Decreto Dignità voucher e assunzioni: cosa cambia e ultime novità” che, seppure redatto quando ancora le cose non erano pienamente definite, pare abbia dimenticato Disabili, Anziani & Co.; storia già letta…
    Sarebbe bastato eliminare i limiti oggi vigenti per massimali e monte ore.

Prima di “riprogettare” i Voucher INPS, vediamo chi ha calpestato i diritti del lavoratore?

Per capire la mia visione, idea, di Voucher INPS non si può prescindere da importanti concetti che potrete condividere oppure no, ma che sono propedeutici perché possiate far vostro quanto segue.
Punto alla massima chiarezza suddividendo l’argomento in sezioni.

– Chi è il lavoratore?

Per scopi biecamente politici, sempre legati a retaggi culturali, si identifica il “lavoratore” nella persona del “dipendete” quasi se il “datore di lavoro” – colui che crea il lavoro per se e per chi lavorerà per lui – non fosso un “lavoratore”.
Sulla base di questo malsano pensiero sono nate, e continuano a nascere, azioni che colpendo il “datore di lavoro” dovrebbero tutelare il “dipendente”. Peccato che non sia così.

Questa visione del “lavoratore” è la debolezza di un Sindacato necessario, indubbiamente indispensabile, ma che deve riformarsi attualizzandosi. L’alternativa è un Sindacato che negherà i diritti degli stessi lavoratori pur di sopravvivere nella falsità di un ideale che tale non è o non lo è più.

– Esiste il lavoro precario?

Certo che sì. È innegabile che esista, ma siamo certi che non venga anche creato ad arte per dimostrarne l’abbondanza e una maggiore gravosità?

I Voucher INPS – vecchi e nuovi – sono la dimostrazione di come calpestando i diritti del lavoratore si è creata precarietà aggiuntiva a quella già esistente.
Un lavoro può anche essere precario, ma un lavoro precario di lunga durata e completo nella tutela dei diritti del lavoratore potrebbe avvicinarsi di più a una condizione di non precariato.

– Come i Voucher INPS hanno “rapinato” i diritti del lavoratore

Per dimostrare l’inadeguatezza e l’eventuale ingiustizia di uno strumento basta pensarlo male per poi applicarlo peggio!

Non basta definire un “netto in busta” di 8 euro l’ora per tutelare chi lavora. Le menti illuministe che pensarono i Voucher – vecchi e nuovi – si sono preoccupate di limitare il massimale compensi e monte ore, ma si sono dimenticate che:

  1. Un lavoratore che lavora matura dei giorni di ferie che, se non goduti, vengono pagati.
  2. Un lavoratore che lavora matura quote TFR che verranno corrisposte a fine rapporto.
  3. Un lavoratore che lavora matura maggiorazioni su festività e/o domeniche che verranno corrisposte.
  4. Un lavoratore che lavora matura indennità vitto e alloggio che verranno corrisposte.
  5. Un lavoratore che lavora matura lavoro straordinario che verrà retribuito.

Potrebbe essermi sfuggita qualche voce, le principali ci sono in riferimento alla categoria CS.

A seguire vi proporrò un Voucher INPS non solo semplice da gestire, ma anche completo di quanto Sindacati e Politici anno dimenticato.

– La necessità di uno strumento flessibile, completo ed economico

Se il cosiddetto lavoro precario esiste, forse, è perché esistono condizioni tanto sfavorevoli da non poter agire diversamente (furbetti a parte).
Finora tutti i Voucher INPS hanno penalizzato entrambe le parti, come dire: «Se non lavori è perché mi vietano di assumerti…»

È utile quindi tutelare chi offre e chi riceve lavoro tenendo bene a mente che i due soggetti – se equamente tutelati – potranno giungere a una reciproca e maggiore serenità.

Riprogettiamo i Voucher INPS

Prima di addentrarmi in una descrizione tecnica della procedura vorrei sottolineare come i diversi nomi attribuiti ai differenti strumenti non hanno semanticamente alcuna correlazione con il “lavoro” o con la “busta paga/retribuzione”.
Lapsus froidiano o ricorrente incapacità a vedere tale strumento come una forma valida di retribuzione?

Forse «RLT – Retribuzione Lavoro Temporaneo» riassumeva meglio tre termini e concetti nello stesso tempo:

  • Retribuzione
    Corrispettivo dovuto a saldo del lavoro svolto.
  • Lavoro
    Operato fisico e intellettivo finalizzato al compimento di una o più mansioni.
  • Temporaneo
    Di durata limitata, ma non per questo predefinita e/o vincolata a un certo numero di ore.

Un RLT giuridicamente completo di tutto quanto recepito per il mondo lavorativo nonché per i diritti e doveri delle parti – datore di lavoro e dipendente – risulterebbe uno strumento di tutela e di crescita anche culturale.

In ultimo, un eventuale «RLT – Retribuzione Lavoro Temporaneo» non avrebbe dovuto prendere in prestito da una lingua straniera un termine per definire un prodotto legislativo italiano. Gi italiani dovrebbero avere il diritto di leggere testi, normative e leggi scritte con parole appartenenti alla loro lingua madre.

Ultima premessa: il progetto di cui leggerete si sviluppa completamente nell’ambito di una ideale sezione aggiuntiva del portale INPS, questo perché l’INPS è proprietario e gestore di tutti i dati utili occorrenti a definire e gestire un rapporto di lavoro.

– RLT :: L’infrastruttura web

In breve la descrizione del sistema di gestione degli RLT che comprenderà i seguenti elementi o aree:

  1. Delega
    Persona tutor o Figura professionale
    Sarà possibile inserire un codice di riconoscimento univoco per delegare alle operazioni necessarie un famigliare, un amico o una figura professionale regolarmente registrata nel portale INPS affinché ci coadiuvi nelle operazioni.
  2. Gestione anagrafiche lavoratori
    Inserimento dati lavoratore
    La pagina richiederà l’inserimento di tutti i dati richiesti dall’INPS per completare l’anagrafica del lavoratore.
  3. Definizione parametri contrattuali
    Inserimento parametri economici
    La pagina richiederà l’inserimento di tutti quei parametri economico-finanziari sui quali verranno calcolate le retribuzioni dovute. Verrà proposto il minimo salariale in base alla Categoria selezionata con la possibilità di inserire un valore maggiore se voluto e pattuito dalle parti; in alternativa si potrà inserire un valore economico di Super minimo per giungere a un salario su base mensile accettabile dalle parti in ragione, anche, di quanto richiesto al lavoratore.
  4. Definizione durata rapporto
    Inserimento data di inizio e di presunta fine del rapporto lavorativo.
    Dovrà essere possibile calendarizzare una data di inizio rapporto senza un limite di anteriorità alla stessa, nonché una presunta data di termine rapporto che, in quanto presunta, consentirà alle parti di proseguire il rapporto utile a entrambe.
  5. Gestione ore
    Accettazione/correzione ore lavorate come da lettera di assunzione
    Il sistema genererà in forma tabellare il rendiconto ore del mese o periodo in corso in base ai parametri previsti dal rapporto di lavoro. Qualora vi fossero permessi, straordinari o… sarà possibile inserire le variazioni utili a generare la busta paga che risulterà così fedele alle ore realmente lavorate.
    IMPORTANTE: giunti a questo punto diamo per scontato che le parti avranno già firmato per accettazione la Lettera di Assunzione che il sistema RLT/INPS avrà generato in automatico e sulla base dei parametri concordati e/o accettati da entrambe le parti.
  6. Creazione/Simulazione buste paga
    Generazione PDF di simulazione o definitivo
    Sulla base dei parametri contrattuali, del rendiconto ore come da lettera d’assunzione o da un rendiconto ore perfezionato, sarà possibile generare una simulazione di busta paga o la stessa in forma definitiva.
    Si noti come le simulazioni possono tornare utili al datore di lavoro che conoscerà al centesimo il costo che dovrà sostenere, ma anche di come sarà possibile offrire al dipendente una rendicontazione simulata che terrà conto non solo delle ore lavorate ma anche di parametri più difficili da calcolare come TFR, ferie pagate perché non godute e…
  7. Creazione/simulazione bollettini MAV
    Generazione PDF di simulazione o definitivo
    Vale il discorso fatto per le buste paga.
  8. Tabella riepilogativa costi rapporto di lavoro
    Riepilogo dati in forma tabellare
    Sarà possibile visualizzare i costi totali riferiti al periodo lavorativo. Ogni riga sarà riferita a un unico mese solare e consentirà di visualizzare le buste paga già emesse – non più modificabili – e quelle simulate in base al tempo rimanente nonché bollettini MAV già definiti o solo simulati.
  9. Centro assistenza online
    Assistenza telefonica, VOIP (Videochat) e di gestione remota della pagina web tramite condivisione dati e/o monitor
    Tali assistenze dovranno essere tracciate e la responsabilità dell’operatore sarà a carico dell’INPS. Ogni forma di comunicazione sarà conservata e si potrà riascoltare o rivedere in base alle necessità del datore di lavoro e del dipendente. La conservazione delle registrazioni dovrà coincidere con il periodo utile a operare una rivalsa che sia di interesse o dell’una o dell’altra parte. In caso di contenzioso aperto la conservazione del materiale testuale, registrato o video dovrà protrarsi sino al termine del contenzioso stesso.

Potrei proporvi il dettaglio strutturale di ogni schermata. Penso però che le note, quelle in verde, diano già un’idea della completezza, della giustezza giuridica e dell’economicità di un sistema che costerebbe molto poco attuare per ottenere in cambio essenzialmente 2 cose: una minore evasione contributiva e la conoscenza di chi lavora e di quanto guadagna per capire anche chi, magari dovendolo fare, invece non presenta regolare denuncia dei redditi (argomento su cui c’è molto da dire).

– RLT :: Giusti nel giusto

Questa nuova formula retributivo-contributiva porta in dote innumerevoli vantaggi:

  • Il datore di lavoro non dovrà più anticipare somme di denaro per assurdi “castelletti”
  • Il datore di lavoro provvederà egli stesso al saldo dovuto come netto della busta paga.
  • Il datore di lavoro, in base al punto precedente, potrà quindi anche anticipare una parte dello stipendio nel caso in cui il dipendente ne abbia necessità. Detti anticipi risulteranno in busta paga e la firma del dipendente sulla stessa varrà come quietanza per i soli acconti; si da per scontato che il datore di lavoro paghi il saldo mezzo bonifico, qualora il dipendente non avesse un conto bancario potrà acquistare per circa 12 euro una Carta MasterCard ricaricabile e con IBAN.
  • La retribuzione oraria potrà ora essere concordata fra le parti.
  • Il dipendente non subirà più l’ingiusta perdita dei giorni di ferie pagati se non goduti, del TFR, delle maggiorazioni su festività e/o domeniche, di eventuali indennità vitto e alloggio, di eventuali ore straordinarie e…
  • L’INPS saprà con anticipo l’inizio di un nuovo rapporto di lavoro.
    NOTA: lo stesso potrà essere annullato entro le 48 ore successive qualora il dipendente non si presenti o abbandoni il lavoro che invece doveva garantire.
  • In base al punto precedente nulla sarà dovuto al lavoratore o all’INPS dal datore di lavoro.
  • L’accesso al mondo del lavoro tramite RLT non prevederà alcuna preclusione. Chi avrà bisogno di lavorare potrà farlo!
  • Essendo l’RLT una forma retributivo-contributiva parificata alle regole del lavoro a tempo indeterminato non avrà massimali retributivi o limiti di ore lavorate per cui un lavoratore non possa proseguire indefessamente a lavorare sinché vorrà o sinché non troverà una migliore e più sicura occupazione.
  • Non sarà più obbligatorio dichiarare a priori la durata del rapporto di lavoro. Tanto più se c’è il sentore che quest’ultimo si possa protrarre oltre il previsto.
  • Il dipendente potrà anche non avere all’atto d’inizio rapporto una posizione MyINPS che potrà richiedere successivamente in base ai propri interessi e necessità. Questo anche nei tempi e con le modalità INPS.
  • Ogni voce che contribuisca all’accantonamento di denaro o diritti verrà corrisposta di busta paga in busta paga. In altri termini, come esempio, il TFR sarà liquidato attraverso la busta paga in via di compilazione come anche il valore relativo alle ferie maturate nel mese e… Premesso che si parla di cifre comunque dovute e garantite al lavoratore a fine rapporto, se anticipate possono arricchire la busta paga al netto di quanto da corrispondere.
  • Varie ed eventuali deducibili dai testi dell’articolo…

– RLT :: La “busta paga elettronica”

Quando nel concepimento di uno strumento non intervengono pregiudiziali politico-sindacali può capitare che la risoluzione di un problema serva anche per sanare altre piaghe.

L’RLT in pratica è una “busta paga elettronica” in grado di tracciare e quantificare i flussi di denaro verso un unico “codice fiscale” che se lavorerà abitualmente allo stesso modo guadagnerà abitualmente.
Chi guadagna oltre una certa somma di denaro è tenuto a “pagare le tasse” attraverso, primariamente, la Dichiarazione dei Redditi.
Una volta chiesi a una Badante: «La fai la dichiarazione dei redditi?»
Mi rispose «No», allora io le chiesi perché non la facesse e mi sentii rispondere: «Perché tanto non la fa nessuno…»
Come darle torto…?

In Italia ci sono circa 700.000 mila – sicuramente sono di più – Disabili gravi, ma vi sono ancor di più Anziani. Molti di questi ultimi si avvalgono di Assistenti Personali per continuare a vivere in casa propria.
Fra Disabili e Anziani è credibile pensare che vi siano 3 milioni di persone che hanno costantemente bisogno di una Badante? Non ne sono certo, ma ne sono fortemente convinto…
Se così fosse, proviamo anche solo a immaginare che ognuna di queste Assistenti Personali contribuisca con la sua Dichiarazione dei Redditi per 1.000 euro. Il gettito fiscale derivante sarebbe di 3 miliardi di euro. Quante cose si potrebbero fare con 3 miliardi… Ritornerò sull’argomento in un prossimo articolo.

A questo punto non è logico pensare che uno strumento evoluto come l’RLT, se reso obbligatorio, potrebbe in 12/18 mesi azzerare l’evasione fiscale quanto meno in alcuni ambiti?

Prima di chiudere il ragionamento vorrei difendere, per quanto mi costi farlo, le Assistenti Personali che evadono attraverso una mancata Dichiarazione dei Redditi e mi chiedo: «Chi avrà mai pensato che una badante, quasi sempre straniera, sia tanto avvezza, preparata, da conoscere le leggi italiane, accantonare mensilmente del denaro per poi “investirlo” in una Dichiarazione dei Redditi?»
A voi la risposta…

In conclusione

L’estate si avvicina, l’emergenza Assistenti Personali sostitutive anche, Disabili e Anziani sono sempre stati dimenticati perché – come ho già detto – non scodinzolano e non vengono abbandonati lungo le autostrade dove potrebbero provocare incidenti…

C’è qualcuno che vuole farsi spuntare una coscienza sociale?

Avrebbe a vita un sincero Grazie offerto da Disabili e Anziani!

P.S.

L’immagine che segue è la stessa che faceva da copertina all’editoriale “Estate 2015: Cani battono Disabili 10 a 1”.
Se la disabilità è riuscita a fottere Superman – Christopher Reeve, che ne vestiva i panni e che appare nell’immagine – forse sarebbe ora di porre maggiore attenzione alle necessità dei Disabili e degli Anziani. Se non altro per “riprogettare” un mondo che sappia accogliere meglio, da subito, i Disabili e poi eventuali nuovi ospiti del Club Disabilité.

Carissimo Ministro Fontana, perché non cogliere l’occasione per appuntarsi un fiore all’occhiello che risulterebbe un indelebile distinguo per il Suo ministero?!

Disabili DOC – Cani e Disabili

Image Credits: it.wikipedia.org

Share.

About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

Partecipa

  • 1 commento

    1. Pingback: #Coronavirus: tutti i Disabili “piangeranno” per le Leggi mai scritte! - DisabiliDOC.it

    Leave A Reply

  • Commenti su Facebook

  • Commenta tramite Google+

    Powered by Google+ Comments