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La solidarietà dopo il terremoto, pochi danni al Centro per disabili

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Dramma e solidarietà: cos’è accaduto in Ecuador dopo il terremoto.

Fonte – Stanno tutti bene gli operatori e gli ospiti dell’Istituto di Educazione Speciale “Nuevos Pasos” di San Lorenzo in Ecuador, dopo il terremoto che ha devastato nei giorni scorsi il paese sudamericano. La struttura realizzata dall’ONG Fondazione Don Gnocchi e destinata dal 2004 all’accoglienza di minori disabili al fine di offrire loro formazione di base e professionale e riabilitazione fisica non ha infatti subìto danni a persone o cose.

L’epicentro si conferma più a sud rispetto alla zona di Esmeraldas, dove si trova San Lorenzo, che è stata colpita in misura minore. Nella città di San Lorenzo si sono finora contati due morti a causa di un incidente stradale avvenuto durante la scossa. Dopo l’iniziale chiusura, sono ripresi i collegamenti stradali con la capitale Quito e l’aeroporto internazionale è stato riaperto.

La scossa principale di questo terremoto del 17 aprile, come sappiamo, ha raggiunto i 7.8 gradi della scala Richter ed ha colpito la parte nordoccidentale dell’Ecuador. È stato il sisma più forte in quest’area dell’America Latina dal 1979. Come sempre in questi casi, nelle ore successive si è verificato il cosiddetto “sciame sismico”, con il susseguirsi di una serie di scosse minori. Il bilancio a livello nazionale parla purtroppo di centinaia di morti e decine di migliaia di senzatetto.

«Dopo il terremoto – spiega Roberto Rambaldi, responsabile dell’ONG Solidarietà Internazionale della Fondazione Don Gnocchi – siamo stati immediatamente allertati dal ministero degli Affari Esteri italiano, che ha fatto scattare il piano di emergenza per gli italiani in zona, e noi stessi abbiamo attivato subito dopo le procedure di emergenza. Al momento dei sisma era presente a Esmeraldas /San Lorenzo la coordinatrice dei progetti della nostra ONG, Antonella Battiato, in missione breve per monitorare l’andamento dei progetti presso l’Istituto costruito e sostenuto dalla Fondazione don Gnocchi. Nelle prime ore di domenica 17 abbiamo inutilmente tentato un contatto, riuscito finalmente attraverso i “social” intorno alle ore 10 italiane, in corrispondenza con il ritorno dell’elettricità. Antonella Battiato sta bene, si è spostata dalle Suore Comboniane, in quanto la casetta della Fondazione Don Gnocchi è a rischio e isolata. Informato doverosamente il nostro ministero, è iniziata la ricerca di notizie più dettagliate: abbiamo appurato, con il passar delle ore, che gli operatori, i ragazzi ospiti del Centro, le Suore Comboniane e gli amici di OVCI “La Nostra Famiglia” e in generale le persone di nostro riferimento stanno tutti bene».

Fortunatamente il sisma si è verificato in un orario (le 19 di sabato in Ecuador) in cui il Centro era vuoto. I primi sopralluoghi hanno comunque dato un esito positivo e le verifiche non hanno evidenziato danni visibili alla struttura dell’Istituto “Nuevos Pasos” e alla vicina casetta d’appoggio per gli espatriati, peraltro relativamente nuove e costruite con buoni livelli qualitativi. Al momento tutte le scuole sono chiuse e il competente ministero vuole controllare tutte le strutture scolastiche, anche se a San Lorenzo non si è visto ancora nessuno. La coordinatrice della Fondazione Don Gnocchi, Antonella Battiato, sta insistendo affinché il sopralluogo sia effettuato prima della ripresa delle attività, prevista non prima del 2 maggio.

Va comunque detto che nella città di San Lorenzo non mancano diversi danni alle abitazioni e alle strutture e pare siano più marcati nelle case sulle vicine isole del delta. Gli stessi operatori dell’Istituto “Nuevos Pasos” hanno subito danni alle proprie dimore, come dimostra la foto qui sotto relativa alla casa privata di un fisioterapista. La precarietà di molte abitazioni – spesso di un solo piano, costruite con latta e mattoni fatti di fango – ha evitato e ridotto i danni alle persone che si trovavano al loro interno.

Papa Francesco ha ricordato le vittime del sisma. La Conferenza Episcopale dell’Ecuador ha inviato messaggio tutte le parrocchie dell’Ecuador, chiedendo preghiera e solidarietà. I principali network delle emergenze sono operativi e il Governo dell’Ecuador ha mobilitato 10 mila militari.

La Fondazione Don Gnocchi ha aderito alla proposta di un appello congiunto di raccolta fondi della FOCSIV, (Federazione Organismi Cristiani di Servizi Internazionali di Volontariato), rete di riferimento di cui fa parte, tenendo anche conto che la una parte significativa delle proprie attività in Ecuador rientra in un programma complessivo di otto ONG italiane aderenti alla FOCSIV che risulta cofinanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana.

«In collaborazione con i nostri soci presenti in Ecuador e con la Pastoral Social dell’Ecuador – ha dichiarato la FOCSIV – stiamo cercando di monitorare la situazione e mettere a punto un piano di aiuti immediati. In questa prima fase servono generi di prima necessità e supporto logistico per attività di ricerca dei dispersi. Continueremo a monitorare la situazione nei prossimi giorni».

Per sostenere l’emergenza Ecuador:

POSTA

CCP n° 47405006 intestato a: FOCSIV
causale: TERREMOTO ECUADOR

BANCA ETICA

IBAN: IT 63 U 05018 03200 0000 0017 9669
intestato: TERREMOTO ECUADOR

Disabili DOC – La solidarietà dopo il terremoto, pochi danni al Centro per disabili – Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus

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