Menu

Scola commemora don Carlo: «Alimentiamo il fuoco dei santi»

0

La Fondazione vi propone il pensiero di Scola a commemorazione di Don Carlo.

Fonte«È impossibile per noi ambrosiani e per tutta la cattolicità non vedere nella santità di don Gnocchi un punto di riferimento stabile, costitutivo per la nostra fede e una vita che in termini significativi ha marcato, nella sua capacità di offerta e di amore, tutta la Chiesa universale».

Sono le parole del cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, alla solenne Celebrazione Eucaristica per il 60esimo della morte del “papà dei mutilatini”, svoltasi il 27 febbraio 2016 nel santuario diocesano intitolato a don Carlo e che ne conserva le spoglie. Un luogo diventato, in pochissimi anni, mèta di pellegrinaggio continuo e nel quale, non a caso, in questo Anno straordinario dedicato alla Misericordia, si apre una delle tre Porte Sante per la città di Milano.

Sono trascorsi 60 anni da quel 28 febbraio del 1956, quando don Carlo, all’età di nemmeno 54 anni, moriva alla Clinica Columbus di Milano. Lo ha ricordato con evidente commozione, in apertura di funzione, il rettore del Santuario, don Maurizio Rivolta: «Grazie, Eminenza, per essere qui alla vigilia di un anniversario che ricorda un giorno tanto doloroso per i numerosi figlioli di don Carlo, da lui accolti e assistiti. Chi ha conosciuto don Gnocchi ha visto in lui il volto della Misericordia del Padre».

Oltre venti concelebranti, tra i quali il presidente della Fondazione, monsignor Angelo Bazzari, insieme ad alcuni cappellani dei Centri lombardi della “Don Gnocchi”. Tra le autorità, il rappresentante del sindaco di Milano, l’assessore Marco Granelli, i sindaci di San Colombano al Lambro (paese natale di don Carlo), di Besana Brianza (dove don Carlo trascorse gran parte dell’adolescenza e celebrò la prima Messa il 6 giugno del 1925) e di Pessano con Bornago, dove sorse uno dei primi Centri dell’Opera.

Numerosi, come sempre, gli alpini, guidati dal vice presidente vicario nazionale Ana Ferruccio Minelli, dal segretario nazionale Ana generale Silverio Vecchio, dal presidente della sezione di Milano Luigi Boffi, dal comandante della Regione nord generale Marco Panizzi e dal comandante dell’Ottavo Reggimento, gemellato da anni con la Fondazione, colonnello Giuseppe Carfagna. Non sono voluti mancare nemmeno Ugo Balzari e Tito Dagrada, reduci della tragica ritirata di Russia con il cappellano della Tridentina don Carlo.

E poi il Consiglio di Amministrazione della Fondazione i direttori e gli operatori dei Centri lombardi, i volontari, i malati e gli assistiti con i loro familiari e tanti amici della “baracca” di don Carlo, tra i quali anche Silvio Colagrande, che da sessant’anni vede grazie allo straordinario dono delle cornee voluto proprio da don Gnocchi sul letto di morte.
L’arcivescovo, nell’omelia, ha ricordato le parole di don Carlo nel “Cristo con gli Alpini”: «“Ho sempre cercato, con avida e insistente speranza, le vestigia di Cristo sulla terra”: come è attuale questa affermazione, sembra scritta oggi, perché di tale “avida speranza” la nostra epoca ha una straordinaria, urgente necessità. Come dice il Papa, infatti, stiamo assistendo a un cambiamento di epoca, ma non sappiamo cosa ci aspetta; barcolliamo nel presente e in vista del futuro, a partire dalla complicazione dei fatti che stanno accadendo a livello mondiale, dalle guerre al terrorismo, dal martirio dei cristiani e degli uomini di fede al mescolamento dei popoli, dall’esorbitante potere della finanza al cambiamento della cultura del lavoro, dalla riscoperta della vita politica alla costruzione di una amicizia civica, dalle scoperte delle biotecnologie e delle biopolitiche che ne conseguono alle tecnoscienze…».

Una domanda di senso per cui l’esempio del beato Carlo «rappresenta la strada maestra» al fine di vivere questo tempo senza paura. «Ma chiediamoci – ha aggiunto il cardinale – se noi stiamo cercando ancora i segni di cui parlava don Gnocchi nella vita di tutti i giorni, nella Chiesa, nella famiglia, nella società plurale complessa, in cui diverse visioni del mondo si incontrano e, talora, si scontrano».

Di qui l’appello, valido ancora oggi per tutti, di «essere eco dell’energia con cui Gnocchi ha affrontato la vita, pagando duramente di persona e sondando nella sua stessa carne, in modo geniale, l’esperienza del dolore».

Alla Fondazione l’arcivescovo ha ricordato come «goda di sempre maggiore credito nella Chiesa e tra il popolo», invitando ciascun operatore a trasformare il proprio impegno in una viva e concreta “Pedagogia del dolore innocente”, come si intitola il famoso testamento spirituale del beato. «Guardando al volto di don Carlo impariamo questa misericordia radicata i cui frutti stiamo vivendo nel Giubileo e viviamo questo anniversario come una grande occasione di risveglio. Non ci viene chiesto di custodire le ceneri, ma di alimentare il fuoco».

Nel suo saluto finale, monsignor Bazzari ha espresso riconoscenza a tutti i presenti: «Carità è misericordia sono sorelle e perché questo concetto possa diventare storia, trasformandosi in condivisione della sofferenza, occorrono dei mediatori appassionati come lo fu don Carlo. Solo così la misericordia di Dio diventa compassione che ci aiuta a comprendere il mistero del dolore e a condividerlo con i più fragili».

Guarda e ascolta l’omelia dell’arcivescovo
Guarda il servizio sul TGR Lombardia
Guarda il servizio su Telenova
Guarda la fotogallery
Celebrazioni sul 60º della morte di don Carlo Gnocchi: clicca qui per saperne di più

Disabili DOC – Scola commemora don Carlo: «Alimentiamo il fuoco dei santi» – Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus

Disabili DOC – Scola commemora don Carlo: «Alimentiamo il fuoco dei santi» – Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus

Disabili DOC – Scola commemora don Carlo: «Alimentiamo il fuoco dei santi» – Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus

Share.

About Author

Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus – Centro IRCCS “S. Maria Nascente”
Via Alfonso Capecelatro, 66
20148 Milano MI
Regione: Lombardia
Italia
W
Centro IRCCS
E
T
+39 02 40.30.81
F
+39 02 40.09.22.97

Partecipa

  • Leave A Reply

  • Commenti su Facebook

  • Commenta tramite Google+

    Powered by Google+ Comments