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#Coronavirus: tutti i Disabili “piangeranno” per le Leggi mai scritte!

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I Disabili non hanno solo bisogno di contributi, di soldi, ma anche di specifiche leggi mai scritte e, forse, mai richieste. La domanda da porci è: «C’è qualcuno che tutela i Disabili sapendo ciò che fa oppure no?»

Prima di ragionare su Disabili e leggi mai scritte vi lascio qualche link perché possiate, se volete, leggere degli articoli che parlano dell’emergenza Coronavirus in relazione alla disabilità. Ecco a voi la lista:

Ovviamente la rete è generosa di pezzi riguardanti l’argomento, ma quello che vi propongo può essere un buon inizio.

Premessa

È raro che in Italia manchino delle leggi. Abbiamo degli ordinamenti folti di normative che manderebbero nel panico la cultura anglosassone. Purtroppo quantità non è sinonimo né di qualità né di completezza.

Al danno si aggiunge la beffa: spesso infatti le leggi esistenti non vengono applicate.

Vediamo però quali normative potevano essere considerate nel D.P.C.M./D.L. “Cura Italia”.

Proviamo ad ipotizzare un “minimo sindacale” di buon senso pro Disabili

Dando per scontato che tutto ciò che riguarda i Disabili andrebbe rivisto, o meglio, riscritto, proviamo ad esaminare quel minimo sindacale che era d’obbligo prevedere e attuare per fronteggiare l’emergenza da Covid-19:

  1. Sospensione dell’Art. 14 (riposo settimanale) dell’INPS punti 1), 2), 3) e 4)
    Il problema – Spesso risulta impossibile garantire il riposo settimanale per tutti i motivi previsti dall’INPS causa Coronavirus e restrizioni come da decisioni governative.
    Questo problema viene esaltato qualora l’Assistente Personale lavori in un comune e sia solita “riposarsi” in un altro.
    Quanto sopra detto non disconosce la maggiorazione del 60% per i casi in cui è prevista; in altre parole: al dipendente non viene richiesta alcuna rinuncia economica.

    La soluzione – In busta paga saranno dettagliati i giorni e le ore con la dicitura «Extra lavoro Covid-19».
    La somma delle righe così giustificate porterà a un totale che l’INPS bonificherà entro la fine del mese successivo a quello lavorato direttamente al lavoratore come saldo della mensilità in questione ed anticipata dal datore di lavoro nei soliti tempi e per il totale che ne sarebbe derivato in assenza di costrizioni da Covid-19.
  2. Contributo governativo per le ore lavorate in più a causa delle disposizioni attuate per emergenza coronavirus
    Il problema – Il datore di lavoro – Disabile o Anziano – potrebbe non avere le risorse per retribuire ore e giorni di convivenza forzata.
    La soluzione – È quindi necessario un contributo governativo erogato e gestito come descritto nel punto precedente.
  3. Restaurazione dei Voucher INPS – rivisti e corretti – e la creazione di una “Busta paga elettronica”
    Il problema – L’emergenza da Covid-19 potrebbe obbligare a una prestazione d’opera imprevista e d’urgenza.
    È pertanto necessario disporre di uno strumento di pagamento che sia semplice, immediato e che tuteli lavoratore e datore di lavoro.

    La soluzione – È necessario il ripristino immediato dei Voucher INPS cancellati dal Governo Gentiloni (PD) per volere della Signora Susanna Camusso (CGIL).
    Per comprendere meglio l’argomento, leggete i due seguenti articoli:
    Disabili DOC / Restituiteci i “vecchi” Voucher INPS
    Riprogettiamo il “Libretto Famiglia 2019 Voucher INPS” per Disabili, Anziani & Co.
  4. Creazione di un Data Base per immediata intercettazione Assistente Personale (Badante) sostitutiva
    Il problema – È un’esigenza che ho sottolineato nel mio libro “Riprogettiamo il D-Mondo” e che oggi risulterebbe fondamentale per agire in emergenza.
    La soluzione – La creazione di un Data Base completato da un portale in grado di gestire la domanda e l’offerta. Quello che nel mio libro ho battezzato come C.I.G.E.D. ossia Centro Interdisciplinare per la Gestione delle Esigenze dei Disabili.
  5. Garanzia per il mantenimento di prestazioni a domicilio precedentemente attivate e l’apertura garantita di centri diurni
    Il problema – Abbandonare una famiglia a se stessa significa amplificare il o i vari drammi.
    La soluzione – Trattandosi di esigenze mediche o paramediche è doveroso garantire la prosecuzione dell’operato di chi prima c’era.
    Come è altresì obbligatorio munire tutti gli operatori di presidi sanitari affinché si operi nella massima cautela e prevenzione.

Questa non è la lista di tutto quello che occorrerebbe, è solo l’elenco di quanto sarebbe stato logico prevedere e attuare.

La “mamma” delle soluzioni

Come ho già scritto in un precedente articolo, è necessaria un’azione governativa, europea, di Helicopter Money. Vi invito a leggere l’articolo “#Coronavirus: per ENIL Italia Onlus il D.L. “Cura Italia” non tutela i Disabili”.

Per salvaguardare le esigenze dei Disabili e degli Anziani occorre che l’Italia non sia schiacciata da una crisi economica che è già ora vicina all’essere devastante. Occorre immettere liquidità nelle tasche di privati e imprenditori nonché di liberi professionisti affinché si colga l’attimo per uscire dall’emergenza con meno problemi di quanti non ne avessimo quando la pandemia è iniziata.

Chiudo ponendomi domande impietose

Con più di 3.000 fra Associazioni e Fondazioni Onlus che si occupano di Disabili in Italia, c’è qualcuno che cura i nostri interessi oppure no?

Questa è la domanda delle domande. Quella alla quale sarebbe anche ora di dare una risposta; non credete?

Vi sono Associazioni e Fondazioni che io definisco “tematiche”, sono quelle che si occupano più direttamente del Disabile, ne ricordo solo due: la Fondazione Don Carlo Gnocchi e l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. Della seconda sono stato un Presidente di sezione per quasi 9 anni e quindi conosco bene il valore di un operato a livello nazionale che cerca, giorno dopo giorno, di tamponare le falle endemiche di uno Stato spesso assente o inefficiente.

Vi sono però anche realtà che hanno un ruolo più “politico” e collegiale la cui missione non è intervenire per patologia o… ma occuparsi di quei problemi che sono di tutti i Disabili.
A livello governativo abbiamo anche un Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità – cosa osservi non si sa… – e abbiamo anche sottoscritto la miracolosa Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

Quindi, dov’è il problema? Cosa c’è che non funzione o chi non agisce?

Ciò che occorrerebbe oggi in uno stato di emergenza, è ciò che manca da anni. È questo il punto sul quale un povero idealista come me – non sono solo – non riesce a far quadrare il cerchio.

Con 3.000 e più Onlus ci sarebbe il potere, i numeri, per leggi di proposta popolare, ma non solo… Qualcuno però dovrebbe avere l’idea di ciò che occorre!

Personalmente in “Riprogettiamo il D-Mondo” ho proposto – giusto per iniziare – 11 bozze di legge. Non credo di essere l’uomo delle soluzioni come non credo più sia un caso che nessuno muova un dito per i Disabili italiani.

L’attuale Governo è addirittura riuscito a cancellare immediatamente il neonato Ministero per la disabilità. È vero che venne creato dal nulla e incorporato nel Ministero per la Famiglia, è però vero che sarebbe stato intelligente scorporarlo e renderlo autonomo.
Non è che a qualcuno dava fastidio l’idea che si potessero risolvere dei problemi su cui molti normaloidi ci marciano?
Non è che la vera gestione dei diritti dei Disabili avrebbe tolto manodopera gratuita, per esempio, a molte cooperative i cui Presidenti viaggiano su macchinoni spaziali mentre chi sgobba si realizza solo?

C’è molta nebbia sulla realtà italiana, forse è ora di far circolare aria nuova; che ne dite?

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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