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Che tutti i giorni siano delle giornate per le persone con disabilità

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Questo è il concetto riassunto nel comunicato di Casa al Plurale che ci è stato proposto dall’amica di Disabili DOC Dott.ssa Carmela Cioffi.

Nel nostro editoriale avevamo già espresso il concetto che la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità non doveva essere solo una manifestazione del 3 di dicembre ma un sentimento durevole e manifesto in tutti i 365 giorni dell’anno.

A questo concetto si associa Casa al Plurale che in un testo molto empatico e realista mette in evidenza la realtà, il valore e la necessità della casa famiglia come strumento risolutivo di molte situazioni in cui il Disabile vive il Dopo di Noi.

Le case famiglia sono quegli ambienti in cui si può ritrovare il calore e l’umanità sia di una casa, sia di una famiglia. Il loro sostegno è necessario affinché molti Disabili possano vivere in un ambiente che continui a proporre il “profumo e il calore” di quel focolare domestico che si spegne con lo spegnersi dei genitori o comunque dei parenti più stretti.

Come leggerete nel testo che vi proponiamo in forma integrale, sono chiare le parole del Dott. Luigi Vittorio Berliri: «Come costa l’assistenza, la cura dei malati oncologici o una dialisi o una scuola elementare e nessuno si sognerebbe di chiudere una scuola per risparmiare o interrompere una dialisi!».
Ciò significa che non si può sempre solo risparmiare su chi non è in grado di ribellarsi, di agire come invece molte altre persone possono fare. La tutela del Disabile è un’azione culturale che difende ogni cittadino perché ognuno di voi può, in qualunque momento, diventare Disabile e avere il bisogno di quella casa famiglia che, forse, a tempo debito non sostenette come avrebbe dovuto.

Dopo la possibilità di poter vivere nella propria abitazione, la casa famiglia è certamente la soluzione migliore per tutti quei Disabili che sono rimasti soli.

Vi lasciamo ora al testo di Casa al Plurale.

Giornata delle persone con disabilità, le Case famiglia: “Lo sia ogni giorno”

Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, l’appello di Casa al Plurale a Gabrielli, Tronca e a Zingaretti:

“Fate sì che lo sia ogni giorno, prendetevi le vostre responsabilità”

Fonte03 dicembre 2015 – E se facessimo tutti come Alice nel Paese delle meraviglie, che festeggia ogni giorno il “buon non compleanno”, senza attendere il 3 dicembre per sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita?

Caro Prefetto Gabrielli, caro Commissario Tronca, caro Presidente della Regione Zingaretti, fate in modo che la Giornata della Disabilità sia per i prossimi 364 giorni! Date risposte concrete a “Casa al Plurale”, che già “festeggia” tutti i giorni questa realtà: attraverso le tante case famiglia di Roma e Lazio si prende cura, infatti, quotidianamente, di persone con disabilità e senza una famiglia in grado di provvedere loro.

È l’appello, ma anche la sfida sulle responsabilità di chi governa una comunità, che Casa al Plurale, l’Associazione che riunisce e rappresenta le case famiglia per persone con disabilità e minori a Roma e nel Lazio, rivolge al Prefetto, al Commissario di Roma e al Presidente della Regione Lazio, in occasione della “Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità” che ricorre oggi.

Per restituire dignità al lavoro e prendersi la responsabilità di dare risposte, servono risorse economiche: il Comune di Roma attualmente stanzia per le case famiglia la metà di quel che serve. Se dovessimo usare solo i soldi del Comune un operatore sociale guadagnerebbe 3,86 euro netti per ogni ora lavorata: si sa che, a queste condizioni, solo i potenti e i mafiosi possono essere “competitivi”! Complessivamente, il Comune di Roma stanza 15 milioni di euro, mentre quello di Torino 60 milioni. Attualmente a Roma ci sono 400 persone in lista di attesa. A Torino nessuno.

C’è una domanda comune a tutti i genitori italiani di una persona con disabilità: “Dopo di noi, chi si prenderà cura di nostro figlio con disabilità?”. Tale domanda si traduce in un’altra domanda, che non possiamo ignorare: “Di chi è la responsabilità, ovvero la capacità di dare risposte?”

Concretamente le risposte possibili sono tante: la vita autonoma e indipendente per chi è in grado ed è messo nella condizione di esserlo, la vita in famiglia per chi ce l’ha e sceglie di restarci, oppure la vita in casa famiglia: di certo mai più istituti o grossi centri di accoglienza e RSA. Le case famiglia sono piccoli appartamenti, nei quali vivono in media sei persone con disabilità. Con un gruppo di educatori presenti mattina, pomeriggio, notte, tutti i giorni della settimana, Natale, Capodanno, Pasqua, tutti i 365 giorni dell’anno.

“Le case famiglia costano. Come costa l’assistenza, la cura dei malati oncologici o una dialisi o una scuola elementare e nessuno si sognerebbe di chiudere una scuola per risparmiare o interrompere una dialisi! È compito della comunità prendersi cura dei proprio concittadini più fragili. I figli non sono figli solo di due persone, sono figli di una comunità che ha il dovere della responsabilità – rileva il presidente di Casa al Plurale, Luigi Vittorio BerliriQuando a quella domanda angosciata (“dopo di noi?”) si dà una risposta, il 3 dicembre e tutti i successivi 364 giorni diventano davvero una festa, diventano cioè l’occasione quotidiana per ribadire la necessità di un impegno comune nel garantire alle persone con disabilità i fondamentali diritti umani, senza alcuna forma di discriminazione”.

Contatti

Ufficio stampa di Casa al Plurale
Carmela Cioffi 338 10.90.66.9
Marta Mancuso 333 43.46.42.6
ufficiostampa@casaalplurale.org

Carmela Cioffi

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