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Ci ha lasciati Simone Parma, padre di “Firmo dunque Sono”

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“Firmo dunque Sono” è la campagna mediatica che volle Simone Parma per sensibilizzare la politica italiana e quella europea sulla firma digitale per i Disabili.

Simone Parma non accettava l’impossibilità di esercitare il proprio diritto alla firma olografa come anche non accettava di dover vivere le quotidiane problematiche di quando ci si reca a uno sportello postale, bancario o in un’altra realtà dove comunque ci viene chiesto di firmare e si vive l’imbarazzo dell’impossibilità o semplicemente la grande fatica di apporre quella firma figlia, per altri, di un gesto semplice e immediato.

Il 33enne riminese era affetto da una grave forma di Distrofia Muscolare che lo scorso 4 novembre ha determinato la sua scomparsa. La sua lotta è giunta a coinvolgere in forma trasversale la politica italiana, non solo, la battaglia di Simone Parma è giunta anche al Parlamento europeo perché comunque il problema della firma digitale per i Disabili è irrisolto ovunque.

Il funerale si terrà sabato alle ore 10 presso la Chiesa di Viserba Monte mentre invece il rosario è fissato per venerdì 6 novembre alle ore 20:30.

Attraverso le parole dell’Assessore Irina Imola il comune di Rimini così ricorda il D-Protagonista Simone Parma: «Il Comune di Rimini esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Simone Parma, il giovane riminese affetto da distrofia muscolare, promotore della campagna “Firmo dunque Sono” a favore della modifica di una vecchia legge dello Stato che impedisce di concedere ai disabili la possibilità della firma oculare sui documenti. Una battaglia nata e condotta da Simone proprio a Rimini, dovendo gli uffici comunali non potere ottemperare alla richiesta, causa la non aggirabilità né derogabilità di quella datata disposizione legislativa. L’amministrazione comunale si era allora mossa con i parlamentari locali affinché venisse data una soluzione definitiva al problema specifico. E cioè per intervenire con una modifica alla legge che permetta anche la “firma oculare” (cioè con il supporto di attrezzature telematiche che consentano di apporre la firma sui documenti d’identità utilizzando gli organi visivi), in presenza di un’impossibilità fisica. L’onorevole Tiziano Arlotti, in particolare, aveva raccolto questa sollecitazione. Io stesso aveva aderito alla campagna di Simone “Firmo dunque Sono”. Una campagna che resta urgente, necessaria e attuale, soprattutto adesso che Simone non c’è più. Merita una legge di civiltà e di dignità che porti per sempre il suo nome.».

Disabili DOC si associa al cordoglio globale e si augura che la battaglia di Simone possa presto diventare una certezza per i Disabili e una crescita sociale per una più attenta responsabilità civile.

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